Associazione Culturale
Il Frentano d’Oro

Tazio Pinelli



COLLEGIO dei RAGIONIERI di LANCIANO “IL FRENTANO d’ORO”.
Edizione VII del 2004 al Prof. TAZIO PINELLI,
18 settembre 2004.

Il Prof. Tazio Sergio Pinelli

Professore Ordinario di Fisica Nucleare presso l’Università di Pavia, divenuto famoso nel mondo per avere condotto con la collaborazione dei Fisici Nucleari della stessa Università una lunga ricerca dedicata allo sviluppo di una originale terapia per la cancerosi diffusa negli organi umani mediante un innovativo trattamento con neutroni.
Alla cerimonia sono intervenuti come Relatori il Prof. Alberto Gigli Berzolari, già Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, emerito Rettore della Università di Pavia ed il Dott. Stefano Graziani, Chirurgo presso l’Ospedale “Renzetti” di Lanciano.

ALBO D’ORO dei GARANTI.
I Edizione 1998: Maestro MARIO CEROLI, Scultore, conosciuto in tutto il mondo e definito dalla critica internazionale il moderno Leonardo, che trasforma in arte i più umili elementi della natura. Alla cerimonia hanno partecipato in veste di relatori i critici d’arte Prof. Domenico Policella e lo studioso di Etnia Frentana Padre Gian Maria Polidoro Frate della Porziuncola Madonna degli Angeli di Assisi.

II Edizione 1999: Prof. MARCELLO DE CECCO, insigne Economista, Professore ordinario di Economia Monetaria, Storico ed Editorialista di prestigiose testate di giornalismo economico. Alla cerimonia hanno partecipato in veste di relatori il Prof. Luigi Spaventa, già Ministro del Tesoro ed il giornalista Paolo Gambescia.

III Edizione 2000: Prof. ALESSANDRO PACE, eminente Costituzionalista, Professore ordinario di Diritto Costituzionale. Alla cerimonia sono intervenuti come relatori il Prof. Leopoldo Elia emerito Presidente della Corte Costituzionale ed il Prof. Carlo Mezzanotte, Giudice Costituzionale.

IV Edizione 2001: Ing. GUERRINO DE LUCA, Amministratore Delegato e Direttore Generale della “Logitech International”, leader mondiale dell’alta Tecnologia. Alla cerimonia è intervenuto come relatore dagli Stati Uniti l’Ing. Enzo Torresi “Venture-Capitalist”, fondatore delle più prestigiose aziende americane di informatica.

RIFLESSIONI storiche del nostro Giornalista Mario GIANCRISTOFARO:
Lo Storico Domenico Romanelli e le “ricompense pubbliche”.
Compie quest’anno otto anni di vita, il Premio “Il Frentano d’Oro”, ma il suo significato autentico affonda nella storia secolare della Gente Frentana.
Ecco, si dirà, il solito campanilismo duro a morire. E invece no: è tutto scritto e codificato, nero su bianco.
“Scoverte Patrie, di città distrutte, di altre antichità nella regione frentana”
di uno storico geniale e rigoroso del Regno di Napoli, l’abate Domenico Romanelli. Il volume, che si può trovare anche presso la Biblioteca Comunale “Raffaele Liberatore” di Lanciano, è stato stampato a Napoli nel 1805.
Scrive Romanelli:
Erano assai prodighi i nostri Frentani e nel dispensar premi e nell’accordare onori ad uomini meritevoli, o mentre vivevano o dopo la morte, per accendere il genio ed animare alle nobili imprese”.
Insomma, le persone che si distinguevano in attività elevate e di particolare interesse, ottenevano quelle che il Romanelli chiama “ricompense pubbliche”, e in questo modo si voleva anche spingere i più giovani verso le “nobili imprese”. Sembra di leggere proprio le motivazioni che sono alla base del premio “Il Frentano d’Oro”.
Potrebbe sembrare esagerato scomodare la storia e lo storico Romanelli per un Premio, sia pure prestigioso come “Il Frentano d’Oro”. Ma se provate a scorrere l’Albo d’Oro del Premio, e riflettete sulle personalità che, negli anni, sono state premiate, non avrete difficoltà a convenire come davvero il “Frentano d’Oro” possa accostarsi e ricondursi a quelle “ricompense pubbliche” di cui parla il Romanelli.

PRESENTAZIONE del Giornalista Mario GIANCRISTOFARO.
Nella vita professionale di un giornalista, soprattutto se la sua attività, come nel mio caso, si svolge essenzialmente in provincia, non sono poi tanti gli incontri destinati a restare per sempre nella memoria.

Il Giornalista Mario Giancristofaro
con il Premio “Il Frentano d’Oro”

Devo alla fiducia del Presi­dente del Collegio dei Ragionieri di Lanciano, Ennio De Benedictis, che mi ha coinvolto nell’organizzazione del Premio “Il Frentano d’Oro”, se nelle varie Edizioni della manifestazione (quest’anno siamo alla settima) ho avuto l’opportunità di conoscere da vicino Personaggi di grande spes­sore culturale e umano, che nel mondo tengono alto il prestigio della propria Terra di origine.
Ed è stato così che, in una calda serata dell’a­gosto appena trascorso, ho avuto modo di conoscere, per la prima volta di persona, il Professor Tazio Pinelli, Ordinario di Fisica nucleare all’Uni­versità di Pavia, uno Scienziato, un Ricercatore che ha messo la sua intelligenza e le sue cono­scenze anche a servizio della Medicina in quella difficile battaglia per strappare vite umane al terribile male dei tumori.
Al Professor Pinelli, originario di Ortona, il Collegio dei Ragionieri, con felice scelta, ha deciso di assegnare il “Frentano d’oro 2004”, perché unisce alla chiara fama internazionale l’attaccamento alle sue origini.
Altri, con la necessaria competenza, si soffermeranno sulle qualità professionali del Professor Pinelli.
Io voglio solamente partecipare ai lettori di questa pubblicazione le emozioni di quella sera in cui l’ho incontrato, assieme ad Ennio De Benedictis, nella sua casa di famiglia, in Via Garibaldi, a Ortona.
Il Professore ci riceve su un balcone. Dice che è il suo posto preferito: si affaccia, infatti, diret­tamente sul porto di Ortona, incorniciato da una splendida costa immersa nel verde. Ha un aspet­to ascetico il Professore, emana dolcezza e fiducia; parla piano e dice cose importanti e “diffici­li” con la semplicità dei grandi uomini. Senza togliere lo sguardo dal porto e dalle navi che sono in movimento, perché il suo primo lavoro è stato proprio sulle navi, dopo il diploma all’Isti­tuto Nautico di Ortona. Ma la sua grande pas­sione era la Fisica e così dopo otto anni passati in mare, Tazio Pinelli, già sposato e con figli, dà una svolta alla sua vita: l’Università di Pavia, il mondo della Scienza e della Ricerca, la Fisica medica, le pubblicazioni, la fama mondiale.
È un piacere ascoltare il Professor Pinelli. Per due ore, sul piccolo balcone di fronte al mare di Ortona, l’ho sentito parlare di elettroni, neutro­ni, reattori e acceleratori nucleari, particelle “Alfa”, positroni, e tante altre “cose difficili” con una semplicità estrema, tanto da darmi la sensa­zione che anch’io, in fondo, quegli argomenti li “masticassi” da tempo. Insomma, “cose facili”: ma in realtà, tanto per fare un esempio, per mettere a punto la “macchina” in grado di irraggiare un organo espiantato in un campo di neutro­ni termici all’interno del rettore nucleare, ci sono voluti dieci anni di lavoro e di ricerche.
L’intui­zione finale – racconta il professore – l’ho avuta durante una notte in cui non riuscivo a  prende­ re sonno”.
E ora sono in tanti ad avere speranza di vita proprio da quella intuizione.
Sono calate le ombre della notte sul porto di Ortona; le luci testimoniano il movimento delle navi.
Vedete – dice il Professore – questo porto è bello perché è pieno di vitalità, lì c’è gente che lavora”.
Potremmo stare ancora per ore ad ascoltare, senza annoiarci. Ma arriva la nipotina, che giustamente reclama il nonno.
Grazie, Professor Pinelli: il “Frentano d’Oro” è onorato di finire nelle sue mani.

Opera dello Scultore Mario Ceroli realizzata in oro dai Maestri orafi
della “Ferrante Gioielliere” di Castel Frentano.

Ennio DE BENEDICTIS: Il Frentano d’Oro Edizione 2004 Assegnato al Professor TAZIO PINELLI.
“Un trattamento audace e fantasioso che a nessun altro
sarebbe venuto in mente di fare”.
Così la Stampa americana ha presenta­to il trattamento antitumorale ideato dal Prof. Tazio Pinelli. E in realtà solo una straordinaria duttilità intellettuale poteva suggerire l’idea di utilizzare le molecole di boro come una sorta di “cavallo di Troia” che si insinua nelle cellule neoplastiche in modo da renderle più efficacemente aggre­dibili con un bombardamento neutronico.
Ma il Prof. Pinelli ha una storia perso­nale che è di per sé rivelatrice.
Solo dopo aver solcato per otto anni gli oceani come Ufficiale di Marina, egli poté infatti laurearsi in Fisica, per dedicarsi poi alla ricerca sia nel campo della Fisica Nucleare che in quella della Fisica applicata.

Ennio De Benedictis
(foto elaborata con filtro, Autore?)

Non potrebbe esserci testimonianza più emblematica dunque di quella propensione all’invenzione della vita e nella vita, che si intende premiare con il Frentano d’Oro.

“SONO ONORATO di QUESTO PREMIO”
Carissimo Rag. De Benedictis,
in risposta al suo odierno messaggio desidero innanzitutto ringraziare profondamente sia Lei che il suo Consiglio, per la stima che ha portato alla assegnazione del “Frentano d’Oro” alla mia persona.

Sono particolarmente felice di questo riconoscimento in quanto mi arriva dalla mia Terra d’Abruzzo, la Terra dei miei Geni­tori, dei miei Nonni, dei miei Educatori e dei miei amici.
Lo stare lontano induce sempre  ricordi e nostalgia, malgrado il lungo tempo passato. Dovrei arrivare in Ortona in un giorno compreso fra il 1O ed il 12 agosto. Sicuramente la contatterò per vederci a Lanciano o ad Ortona stessa.
Grazie ancora, fraterni saluti alla sua Figliola.

TESTIMONIANZE: Stefano Graziani e Gabriele Massari.

Stefano Graziani, chirurgo dell’O. C. “Renzetti” di Lanciano.
RIFLESSIONI di un CHIRURGO sul Prof. TAZIO PINELLI
Il fegato curato ‘fuori dal corpo – out of body”
.
L’adenocarcinoma del colon è uno dei tumori più frequenti che colpiscono l’uomo. Nel mondo intero vengono stimati circa 600.000 nuovi casi/anno dei quali 152.000 solo negli U.S.A. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è inferiore al 40-50%, l’esito letale della patologia in questione è dovuto per i 2/3 del totale all’in­sorgenza di metastasi epatiche che spesso si presentano multiple e ad entrambi i lobi del fegato per le quali la chirurgia si arrende: in Italia tale evenienza sfavorevole si osserva in 3.400 Pazien­ti/anno.
L’idea scientifica innovativa del Prof. Pinelli, il progetto TAORMINA, nasce da una vastissima esperienza specifica nel mondo della Fisica nucleare, affiancato da molteplici conoscenze nel campo della biochimica, biofisica, fisiopato­logia cellulare e quindi la loro intelligente appli­cazione nella patologia oncologica umana.

Il Dr. Stefano Graziani.

Oltre a ciò, da sottolineare la geniale intuizio­ne, e quindi attuazione, della strategia di ali­mentare artificialmente l’organo malato, il fega­to in questa esperienza, con un ottimo e gradi­tissimo “pasto”, il boro-fenilalanina, che si rivelerà il “serpente in pectore” per la distruzione selettiva della cellula neoplastica dopo “bagno neutronico”: vera terapia potenzialmente effica­ce in questa particolare e drammatica espressio­ne della malattia oncologica.
Questo risultato è frutto ancora della genero­sa logica pluri-disciplinare adottata dal nostro Scienziato che prevede la collaborazione di più figure professionali di eccelso livello, convoglia­ta in un unico obiettivo: il preziosissimo ripristi­no della salute.

Il Prof. Pinelli nel suo Laboratorio di Pavia

L’amico Gabriele MASSARI.
IL PROFESSORE FIGLIO DI ORTONA.
Da molti anni sono legato da profonda amici­zia al professor Pinelli. Eravamo insieme a scuola, primi alunni del rinascente Istituto Nautico, dopo la guerra che aveva distrutto tutto il nostro bel paese. Egli era un alunno esemplare, intelli­gente e studioso, primo in tutte le materie, umile ed affettuoso con i compagni.
Il suo lavoro, prima come brillante ufficiale sulle più prestigiose navi passeggeri della nostra Marina e poi, come professore di Fisica Nucleare all’Università di Pavia, lo ha portato lontano da Ortona.
Legato alla sua terra di origine e alle sue tra­dizioni, è sempre tornato, a Natale, a Pasqua e per le vacanze estive per riabbriacciare la sua carissima mamma e i suoi amici di sempre.
Tutti lo conoscono e lo ammirano a Ortona, perché ha conservato la semplicità, propria delle persone intelligenti e l’affettuosità delle persone ricche di una grande carica di Umanità.
Ed è per l’Umanità che ha dedicato tanti anni allo studio e alla ricerca, per offrire una speran­za e un dono a chi soffre.

La STAMPA LOCALE dà RILIEVO alla NOTIZIA dell’ASSEGNAZIONE del “FRENTANO d’Oro”al Prof. PINELLI.

Il FRENTANO d’ORO va a PINELLI per la “TERAPIA NEUTRONICA”
da “Il Messaggero” 10 luglio 2004, di Mario Giancristofaro.
La notizia, il 4 dicembre del 2002, finì su tutti i giornali. Un paziente di 42 anni, affetto da tumore al fegato, con prognosi disperata, veniva salvato tramite una terapia neutronica, utilizza­ta per la prima volta nel mondo. In sintesi, al paziente era stato espiantato il fegato malato che, trasportato in un laboratorio di energia nucleare, era sottoposto a bombardamento mirato e selettivo e quindi reimpiantato privo di tutte le metastasi. Una bella storia, ancora più significativa se si considera che a dirigere l’équi­pe di Fisici nucleari che aveva messo a punto quella tecnica, in collaborazione con i Chirurghi del Policlinico San Matteo di Pavia, c’era il Pro­fessor Tazio Pinelli, nativo di Ortona.

In sintesi, al paziente era stato espiantato il fegato malato che, trasportato in un laboratorio di energia nucleare, era sottoposto a bombardamento mirato e selettivo e quindi reimpiantato privo di tutte le metastasi. Una bella storia, ancora più significativa se si considera che a dirigere l’équi­pe di Fisici nucleari che aveva messo a punto quella tecnica, in collaborazione con i Chirurghi del Policlinico San Matteo di Pavia, c’era il pro­fessor Tazio Pinelli, nativo di Ortona.
Quel pro­getto va ancora avanti e ci sono tanti pazienti in attesa di una speranza di vita.
Proprio al Professor Tazio Pinelli, ordinario di Fisica nucleare all’Università di Pavia, verrà con­ ferito “il Frentano d’oro 2004”, l’ambìto ricono­scimento che, dal 1998, il Collegio dei Ragionieri Commercialisti di Lanciano, attribuisce a una persona nata nella Frentania che si è resa bene­merita, in ambito nazionale e internazionale, nel campo della cultura, dell’economia e delle profes­sioni.
Come ha annunciato il Presidente, Ennio De Benedictis, la cerimonia di conferimento del Premio al professor Pinelli ci sarà il 18 settembre prossimo, ore 18 Teatro Fenaroli.
«La tecnica dell’équipe del Professor Pinelli – ha spiegato il chi­rurgo dell’ospedale di Lanciano Stefano Graziani- consente di trattare le cellule malate preservan­do quelle sane. Prevede la somministrazione di un aminoacido, la borofenilalanina, che contiene il boro 10, un isotopo del boro, che si accumula nelle cellule neoplastiche le quali vengono poi distrutte con l’irradiazione di neutroni. Un Fisico che nulla dovrebbe sapere di biolo­gia, anatomia e fisiologia, e che invece è riuscito a concepire un’originale terapia contro il can­cro: è il profilo del nuovo Frentano d’Oro”.
Tazio Sergio Pinelli nasce il 21 marzo del 1934 a Ortona, dove trascorre parte della giovinezza. Imbarcato come marinaio sulle navi della società “Italia di navigazione”, dopo 8 anni comincia a dedicarsi allo studio della Fisica. Si laurea all’Università di Pavia, dove inizia la carriera univer­sitaria. Conduce le attività di ricerca nel campo della Fisica nucleare in Italia e all’estero.
Dal 1987, con il suo gruppo della sezione di Pavia dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare (Infn) e con il sostegno di chirurghi e biologi del­l’Università, guida una ricerca per lo sviluppo di una terapia per la cancerosi. Il trattamento, limi­tato per ora alla cura delle metastasi epatiche, prevede l’irraggiamento, in un campo di neutro­ni termici all’interno di un reattore nucleare, del­l’organo colpito, che viene prima asportato e poi reimpiantato nel corpo del malato.
Nel 2001, un barista napoletano quarantenne è il primo paziente al mondo a sottoporsi all’esperimento.
«Nell’organo malato viene iniettato borofeni­l-alanina, un amminoacido di cui si nutrono in particolare le cellule tumorali», spiega Stefano Graziani, chirurgo dell’Ospedale Renzetti che si è interessato alla scoperta di Pinelli, «il bombardamento di neutroni fa esplodere il boro che distrugge le cellule neoplastiche, cosa impossibi­le operando chirurgicamente. Fino all’altro gior­no il paziente trattato da Pinelli stava bene e in autunno il Ministero della Salute inizierà la spe­rimentazione clinica su 23 pazienti volontari».
Tazio Sergio Pinelli sarà a Lanciano, al Teatro Fenaroli, il 18 settembre per ritirare il premio dalle mani di Ennio De Benedietis e di Dominick Salvatore, Frentano d’Oro 2003.
Prima di loro, hanno ricevuto il riconoscimento, istituito nel 1998, Donato Renzetti, Guerrino De Luca, Ales­sandro Pace, Marcello De Cecco e Mario Ceroli.

FRENTANO D’ORO A TAZIO PINELLI
da “Il Tempo”, 10 luglio 2004 di Gioia Salvatore.
Il Professore, originario di Ortona, insegna Fisica nucleare a Pavia.
Sarà il Prof. Tazio Pinelli, originario di Orto­na, a ricevere a settembre a Lanciano il Frenta­no d’oro 2004. Il prestigioso premio viene assegnato annualmente a una persona, nata nella Frentania che si sia resa benemerita in ambito nazionale e internazionale, nel campo delle scienze, della cultura, dell’arte, dell’economia e della professione dando lustro alla sua terra di otigine.
«L’iniziativa è nata nel gennaio 1998 dal Collegio dei Ragionieri di Lanciano nell’ambito delle sue attività culturali – ha ricordato il Presi­dente Ennio De Benedictis – il riconoscimento è stato attribuito a importanti personaggi come Mario Ceroli, Marcello De Cecco, Alessandro Pace, Guerrino De Luca, Donato Renzetti, Dominick Salvatore, nell’ intento di conservare con atti tangibili la memoria delle persone che hanno onorato e onorano la nostra Terra». 
Il dott. Stefano Graziani in Conferenza stampa ha spiegato le importanti attività di ricerca svolte dal 1966 ad oggi da Tazio Pinelli, Ordinario di Fisica nucleare nell’Università di Pavia: Il prof. Pinelli ha effettuato il primo intervento al mondo tramite terapia neutronica su un pazien­te affetto da tumore secondario al fegato e con una progno­si disperata: l’intervento è stato effettuato con una innovativa tecnica radiochirurgica che è riuscita a eliminare la metastasi grazie a un bombardamento nucleare sull’organo che è stato asportato e irradiato».
La consegna del premio averrà nel corso di una cerimonia, il 18 settembre prossimo, alle ore 18, presso il Teatro Fenaroli.

Cartina della Frentania attraverso i secoli (dal 1.100 a.C.)

UN FISICO AL FRENTANO D’ORO
da “Abruzzo Oggi” 10 luglio 2004 di Alberta Campitelli.
È il Fisico nucleare Tazio Pinelli il “Frentano d’oro 2004”, una vita passata tra i laboratori cli ricerca delle più prestigiose Università europee, quella cli Pinelli, che ha saputo “trasferire” le nozioni e le conoscenze fatte proprie in oltre 40 anni cli studi cli Fisica nella ricerca per la Medicina.
Nel suo curriculum spuntano importanti studi nel campo della Fisica nucleare e applicata, della fissione nucleare, della neutronica, studi di fattibilità di un acceleratore innovativo per elettroni.
Sua è la tecnica “Taormina” – acronimo di Trattamento Avanzato Organi mediante iRraggia­mento Neutronico e Autotrapiantato – per la cura degli organi colpiti da cellule tumorali. Dal 1987, con il suo gruppo e con il sostegno di chirurghi e biologi dell’università di Pavia dove è ordinario di Fisica, ha condotto una lunga ricerca dedica­ta allo sviluppo di una originale terapia per la cancerosi diffusa negli organi umani. Tale tera­pia prevede l’irraggiamento con neutroni termi­ci all’interno di un reattore nucleare, dell’organo rimosso dal corpo del paziente e in seguito reim­piantato allo stesso paziente: é il 19 dicembre 2001, con la spe­rimentazione sull’uomo e il successo internazionale della tecnica applicata dall’équipe diretta dal Professor Aris Zonta.
Il Ministero della Salute ha dato il via dal prossimo autunno ad una sperimentazione clinica che coinvolgerà 23 pazienti volontari in possesso dei requisiti necessari.
Il “Frentano d’Oro” è stato istituito nel 1998 dal Collegio dei Ragionieri di Lanciano con l’in­tento di “conservare la memoria delle persone che hanno onorato la Frentania”.
“Questo riconoscimento – come spiega il Presidente del Collegio dei Ragionieri di Lanciano Ennio De Benedictis, ideatore dell’evento – viene assegnato annualmente ad una persona neta nella Frentania che si è resa benemerita in ambi­ to nazionale ed internazionale nel campo delle scienze, della cultura, dell’arte dando lustro alla terra sua d’origine”.
Il premio sarà consegnato il prossimo 18 set­tembre al Teatro Fenaroli.

IL FRENTANO D’ORO 2004 AL FISICO ORTONESE TAZIO PINELLI
da “Cronaca Locale” 10 luglio 2004 di Titti Di Rocco.
Dopo l’Artista Mario Ceroli (1998), l’economi­sta Marcello De Cecco (1999), il costituzionalista Alessandro Pace (2000), l’ingegnere Guerrino De Luca (2001), il maestro Donato Renzetti (2002) e l’Economista Dominick Salvatore, il Frentano d’Oro edizione 2004 andrà al Fisico ortonese Tazio Pinelli.
Il professore, ordinario di fisica nucleare presso l’Università di Pavia – ha spiegato il Presidente del Frentano d’Oro, Ennio De Benedictis – si è distinto, tra le sue tante ricer­che, per il lavoro svolto sullo sviluppo di una ori­ginale terapia per la cancerosi diffusa negli orga­ni umani. Questo premio viene assegnato ad una persona nata nella Frentania, che si è resa benemerita in ambito internazionale nel campo delle scienze, della cultura, dell’arte, dell’economia, dando lustro alla sua Terra d’origine, e il profes­sor Pinelli, con la sua terapia, ne è l’esempio tangibile.
La terapia è stata spiegata nei dettagli dal dottor Graziani, chirurgo dell’ospedale Renzetti di Lanciano. “La terapia – ha detto – prevede l’ir­raggiamento dell’organo espiantato chirurgica­ mente in un campo di neutroni termici nell’in­terno di un reattore nucleare per undici minuti; dopo l’irraggiamento l’organo viene reimpianta­to nel paziente sottoposto in precedenza a radio­terapia.
Il bombardamento (che costa 100.000 euro) colpisce il nucleo delle cellule neoplastiche che così non possono riprodursi. Il primo paziente operato nel 2001 al fegato è in buone condizioni tanto che i giornali di tutto il mondo hanno definito l’intervento come “un trattamen­to audace e fantasioso che a nessun altro sareb­be venuto in mente di fare”.
L’ottimo risultato ottenuto ha fatto sì che il Ministero della salute approvasse la sperimentazione dei progetto Taormina (Trattamento Avanzato di Organi Mediante Irraggiamento Neutronico e Autotra­ pianto) del prof. Pinelli, su 23 pazienti volontari che inizierà il prossimo autunno”.
Una speranza per quanti sono colpiti da neoplasie al fegato (circa 3400 persone ogni anno in Italia) e una sorta di “in bocca al lupo” per la sperimentazione autunnale, questo premio che sarà consegnato con una solenne cerimonia sabato 18 settembre al Fenaroli.

Dell’ATTIVITÀ SCIENTIFICA del Prof. PINELLI si é occupata la STAMPA di TUTTO  il  MONDO.  
RIPORTIAMO ALCUNI ARTICOLI PUBBLICATI IN ITALIA.

QUELLE PARTICELLE SONO KILLER ANTICANCRO
da “Panorama” 19 dicembre 2002 di Chiara Palmerini.
Una tecnica radiochirurgica ha eliminato le metastasi al fegato in un paziente, grazie ad un bombardamento nucleare.
A un anno di distanza, il paziente napoletano di 42 anni che ha avuto il fegato espiantato, irra­diato per eliminare le metastasi e poi reimpian­tato in un’operazione durata 21 ore, può parlare di rinascita.

Per l’équipe di Pavia che ha messo a punto l’originale terapia per «cattura neutroni­ca», dopo 15 anni di ricerche e tentativi, «l’espe­rimento ha funzionato». Un successo importante su un caso singolo, da cui per definizione non si possono trarre con­clusioni o terapie trasferibili ad altri malati di cancro.
Quel paziente, giovane, in buone condizioni, ma con il fegato invaso dalle metastasi seguite a un tumore all’intestino, per la Medicina era ormai perduto. Dopo l’approvazione del Comita­to etico dell’Ospedale San Matteo di Pavia, è stata la prima persona sottoposta a un pesante e complesso intervento, chiamato Taormina (Trat­tamento avanzato di organi mediante irraggia­mento neutronico e autotrapianto), ideato da un gruppo di Fisici della Sezione di Pavia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e di Chirurgia dell’Ospedale San Matteo.
Il concetto base del trattamento è semplice: il boro 10, sostanza iniettabile nell’organismo, si accumula in quantità maggiori nelle cellule tumorali che in quelle sane. Quando viene a contatto con i neutroni, particelle contenute nel nucleo degli atomi, si innesca una reazione nucleare con l’emissione finale di una particella alfa e uno ione litio. «È come se gli atomi di boro, entrando in collisione con un neutrone, producessero l’esplosione di una mina di grande potenza nelle cellule tumorali e di lieve potenza in quelle sane» dice Tazio Pinelli, alla guida dei Fisici dell’Infn.
«Per l’intervento» spiega Aris Zonta, il chirur­go dell’ospedale San Matteo a capo dell’équipe che ha eseguito l’operazione, «abbiamo iniettato per due ore il boro. Poi sono stati fatti prelievi di tessuto, sano e tumorale e li abbiamo inviati all’Infn per saggiare il contenuto di boro. Una volta verificato che il rapporto tra boro nei tessu­ti sani e nel tumore era tale da distruggere le cellule cancerose ma non le altre, abbiamo espian­tato il fegato e lo abbiamo inviato al Laboratorio dove è stato irraggiato per 11 minuti. Infine, è stato reimpiantato nel paziente, tenuto in vita da un sistema di circolazione extracorporea».
La tecnica era stata già usata in passato, soprattutto in gravi forme di cancro al cervello. In quel caso, il fascio di neutroni era indirizzato al tumore visibile, che veniva ridotto ma non completamente distrutto. Nell’intervento di Pavia, invece, irraggiando il fegato espiantato, si è «sterilizzato» l’organo in modo da eliminare anche metastasi di decimi o centesimi di milli­metro. Quattro pazienti, tutti giovani e con metastasi epatiche dopo tumore del colon, sono ora in lista d’attesa per l’intervento, cui il Comi­tato etico deve di nuovo dare il suo assenso.
Le radiazioni in Oncologia sono un filone di ricerca in cui medici e fisici ripongono grandi ambizioni. Le tecniche sono diverse e sfruttano vari tipi di particelle. «L’adroterapia, con cui si sparano nuclei di atomi sui tumori, potrebbe essere la radioterapia del futuro» dice Umberto Veronesi, Direttore dell’Istituto europeo di onco­logia (IEO) di Milano. «A differenza della radioterapia convenzionale, si può dosare e indirizzare meglio l’energia. Per molti tumori, circoscritti e di piccole dimensioni, potrebbe sostituire la chi­rurgia».

Gli acceleratori necessari per queste terapie sono costosi. Finora circa 25 mila pazienti nel mondo sono stati trattati con fasci di protoni per vari tipi di cancro.
In Giappone, due centri per la terapia con gli ioni carbonio (particelle per cui sono necessari acceleratori ancora più potenti) hanno ottenuto buoni risultati in tumori a polmone e fegato non operabili, resistenti a chemio- e radioterapia.
In Italia, si discute da anni di creare un Centro nazionale di adroterapia oncologica, che attende i finanziamenti necessari.

TERAPIA  NEUTRONICA GUARITO PAZIENTE MALATO DI TUMORE
da “Il Messaggero” 4 dicembre 2002.
È passato un anno dal primo intervento al mondo tramite terapia neutronica su un pazien­te di 42 anni affetto da tumore al fegato e con una prognosi disperata. L’intervento ha provocato la distruzione di tutte le metastasi presenti nell’organo, comprese quelle non rilevabili dagli strumenti diagnostici, e oggi a giudizio dei medici il paziente si è pie­namente rimesso.
L’operazione è avvenuta nel­l’ambito del progetto Taormina (Trattamento Avanzato di Organi Mediante Irraggiamento Neutronico e Autotrapianto): una innovativa tecnica radioterapica  messa a punto da un gruppo formato da Fisici della sezione di Pavia dell’Istituto Naziona­le di Fisica Nucleare (Infn), guidata da Tazio Pinelli e da Medici dell’Ospedale San Matteo di Pavia, diretti da Aris Zonta.
Il progetto Taormina è il risultato di 15 anni di ricerca e si basa sull’idea di utilizzare i neutroni per distruggere le cellule tumorali: una strategia immaginata già a partire dal 1938, quattro anni dopo la scoperta del neutrone. Da allora i tentativi di applicare questa cura si sono susseguiti in molti Paesi, ma sempre senza successo. Il problema era dato proba­bilmente dal fatto che ci si era concentrati sui casi di tumori al cervello, mentre oggi la ricerca si orienta su organi espiantabili. Taormina è stato concepito proprio in questa direzione, diventando con successo il primo caso al mondo di trattamento mediante neutroni di un tumore al fegato espiantato.
La base della terapia neu­tronica è costituita da una tecnica che utilizza alcune proprietà del boro, chiamata Bnct (Boron Neutron  Capture  Therapy).  La terapia prevede che al paziente venga in  primo luogo sommini­strato un aminoacido, la borofenilalanina, che contiene il boro 1O, un isotopo del boro.

IL FEGATO CURATO FUORI DAL CORPO
da “Corriere Salute” 16 febbraio 2003 di Agnese Codignola.
L’organo, colpito da metastasi, è stato estratto e reimpiantato, dopo un innovativo trattamento con neutroni “attivatori”.
Il principio è semplice: anziché bombardare la zona con un irraggiamento poco specifico e di rado risolutivo, per curare diversi tipi di cancro sarebbe più efficace far esplodere in ogni cellula tumorale una sorta di bomba nucleare in minia­tura, fino a ottenere la distruzione della massa senza coinvolgere le cellule sane circostanti.
La sua realizzazione, però, ha richiesto una ventina di anni di studi teorici e clinici, e comunque la cautela attorno ai risultati, anche da parte degli specialisti che li hanno ottenuti, è massima.

Del successo riportato sull’unico paziente trattato dai Chirurghi del Policlinico San Mat­teo di Pavia coordinati da Aris Zonta, in colla­borazione con i Fisici del locale Istituto Nazio­nale di Fisica nucleare guidati da Tazio Pinelli, ha parlato la Stampa di tutto il mondo, a testi­monianza delle grandi attese che l’annuncio ha suscitato.
Il progetto, denominato Taormina (da: Tratta­mento avanzato di organi mediante irraggia­mento neutronico e autotrapianto) sfrutta al tempo stesso i progressi della Chirurgia dei trapianti, che oggi, in certe condizioni, consentono di estrarre un fegato, trattarlo e reimpiantarlo nel malato, e quelli della Fisica delle particelle, che è finalmente riuscita a sfruttare le caratteristiche dei neutroni più di 50 anni dopo la  loro scoperta, nel 1938.
«II paziente», racconta Zonta, «era un quarantottenne, curato per un tumore al colon, ma che aveva ancora molte metastasi al fegato. Le sue condizioni generali erano buone, ma non c’era alcuna possibilità di sottoporlo alla radioterapia tradizionale ed era già resistente ai farmaci. Per questo abbiamo deciso, dopo aver ottenuto il suo consenso e il via libera del Comitato etico, di sot­toporlo alla BNCT, cioè alla terapia basata sulla cattura dei neutroni da parte del boro».
La BNCT sfrutta le caratteristiche del boro radioattivo; per far giungere a destinazione il boro lo si unisce ad un aminoacido, la fenilal-a­lanina, e si somministra al malato il composto tra­mite un’infusione.
Tutte le cellule utilizzano questo aminoacido per i normali processi metabolici, ma quelle tumorali hanno bisogno di un quantitativo alme­no quattro volte superiore, perché la loro repli­cazione richiede molta energia. Per questo la concentrazione di borofenilalanina nelle cellule neoplastiche è assai più alta rispetto a quella che si raggiunge nei tessuti sani già dopo un paio d’ore dall’iniezione.
Dopo un intervallo che va appunto dalle due alle quattro ore il fegato è pronto  per la  terapia. «Somministrando le radiazioni dall’esterno» spiega  Zonta  «non si può  essere sicuri che esse raggiungano ogni cellula maligna, perché nel loro percorso incontrano vari ostacoli quali vasi, ossa, zone più dense di altre e così via, e anche perché, pur con i mezzi diagnostici più potenti, non si può avere la certezza assoluta di aver colto ogni formazione cancerosa: basta una sola cellula tumorale sfuggita perché ci sia il rischio che il cancro si ripresenti».
Ecco quindi l’idea di estrarre il fegato e trattar­lo. Nell’intervento di Pavia l’organo rimosso è stato posto in una sacca di teflon che lascia passare i neutroni e la sacca è stata portata vicino al reatto­re nucleare dell’Università di Pavia, che genera le particelle. Alla fine dell’irraggiamento il fegato è stato reimpiantato nell’addome del malato, pro­prio come si fa durante un normale trapianto.
Il boro, quando viene colpito dai neutroni, decade e si trasforma in litio e particelle alfa, entrambi ricchi di energia che distrugge la cellu­la dall’interno. «Sottoponendo tutto l’organo al trattamen­to», commenta il chirurgo, «si può essere certi che nessuna cellula tumorale sfuggirà. A distan­za di un anno, l’uomo sta bene, non ha avuto effetti collaterali e non presenta tracce di recidi­ve del tumore».
I possibili sviluppi.
Taormina potrà quindi curare un tipo di tumore, quello epatico, che finora lasciava poco scampo a chi ne era colpito? Troppo presto per dirlo, come tiene a sottolineare Zonta: “si tratta di una procedura del tutto sperimentale e per ora attuata solo su un Paziente. Inoltre ‘é qualche indicazione a favore di un effetto inatteso della terapia basata sulla cattura dei neutroni da parte del boro (BNCT): sembra infatti che possa agire da stimolante del sistema immunitario innescando la produzione di anticorpi diretti contro le cellule tumorali. Un’idea affascinante, che spiegherebbe l’effetto a lungo termine che la terapia sembra avere, ma che potrà essere con­fermata solo tra molti anni, dopo che sarà stato trattato un buon numero di malati. Se poi i primi risultati saranno buoni, si potrà verificare la validità dei neutroni anche su altri organi dif­ficili da curare, come il pancreas, e su altre forme di tumore epatico che non derivano da metastasi».

LA FISICA IN PRIMO PIANO
da “La Gazzetta di Parma” 17 settembre 2003 di Licia Gambarelli.
Si apre oggi l’89° Edizione del Congresso nazionale della Società Italiana di Fisica (SIF), una delle più antiche istituzioni scientifiche ita­liane, alla presenza del Rettore Gino Ferretti, del Sindaco Elvio Ubaldi e del Presidente della Società Italiana di Fisica Giuseppe Franco Bassani.

Il Premio de “Il Frentano d’Oro, su bozzetto del M° Mario Ceroli, I Premiato del 1998.
Realizzazione del M° Orafo Pietro Ferrante, Castel Frentano.

Ad ospitare il Congresso della SIF, che racco­glierà per una settimana circa un migliaio di fisi­ci provenienti da diversi ambienti di ricerca ita­liani e esteri, è l’Ampliamento didattico di Inge­gneria presso il Campus universitario di Via delle Scienze. Durante la cerimonia di apertura il Presidente Giuseppe Franco Bassani assegnerà il prestigioso premio “Enrico Fermi”, attribuito ad un socio che abbia particolarmente onorato la Fisica Italiana con le sue scoperte e la sua atti­ vità di ricerca.
“Si tratta di un momento in cui la comunità scientifica, malgrado i diversi interessi dovuti alla moltitudine di settori in cui si articola oggi la Fisi­ca, ritrova se stessa” spiega Roberto De Renzi, Segretario del Congresso SIF e Professore ordina­rio di Fisica generale presso la Facoltà di Ingegneria all’Ateneo parmense. “Lo svolgimento di congressi come questo è di fondamentale impor­tanza per mantenere un tessuto culturale di base condiviso e per impedire che la specializzazione delle discipline faccia perdere un’identità alla fisica italiana”.
I lavori scientifici del congresso, che si concluderanno lunedì 22 settembre, sono arti­colati, infatti, in 7 sezioni riguardanti tutti i campi della Fisica: dall’astrofisica alla fisica medica, dalle nuove frontiere della fisica nuclea­re alla fisica dell’ambiente, dalla fisica della materia all’elettronica, dalla didattica alla storia della fisica.
Di particolare interesse è la sezione dedicata alla fisica medica e biofisica, presieduta da Ida Ortalli, professore ordinario di Fisica applicata alla medicina, direttore del Dipartimento di sanità pubblica e responsabile del Servizio di fisica sanitaria all’Università di Parma.
Aprirà i lavori Tazio Pinelli, dell’Università di Pavia, con una relazione generale riguardante gli eccellenti risultati di una applicazione fisica alle terapie del cancro attraverso l’irraggiamento con neutroni di organi espiantati. Altri inteventi riguarderanno nuove ricerche svolte nell’ambito della fisica sanitaria, impegnata nel campo dei controlli di qualità e della radioprotezione su pazienti che si sottopongono a trattamenti radiologici.
La sezione si concluderà con una tavola rotonda sul futuro della Fisica medica in Italia e con una relazione di Ida Ortalli relativa al nuovo corso di Laurea triennale in “Tecniche della pre­venzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro” attivo da quest’anno presso l’Università di Parma.(…)

È GUARITO DAL CANCRO CON TERAPIA AI NEUTRONI
da “La Stampa” 4 dicembre 2002 di Daniela Daniele.
Riuscito l’esperimento sul fegato di un paziente che non aveva più speranze. Scomparse le metastasi. Adesso altri tre malati aspettano la nuova terapia.
Un paziente “molto coraggioso”. Così l’avevano definito i medici. Il suo fegato, pieno di meta­stasi, era stato asportato “bombardato” con neu­troni e infine reimpiantato. Oggi l’annuncio dal Policlinico San Matteo di Pavia: il tumore non c’è più. Il paziente, napoletano di 48 anni, spo­sato e padre di un bimbo di 5, sta bene. E ha ripreso a lavorare.
A un anno di distanza da quello che fu rico­nosciuto come il primo intervento del genere al mondo, cade il riserbo del chirurgo.
Si è rimes­so del tutto – spiega il professore Aris Zonta, direttore della chirurgia epatopancreatica – e non segue alcuna chemioterapia. Questo succes­so, dunque, si deve solo alla tecnica impiegata. In casi come il suo, infatti, la sopravvivenza non supera i 4-6 mesi”.
L’uomo, che gestiva un bar, ceduto poi dopo aver scoperto di essere malato di tumore, era approdato a Pavia quando ormai ogni speranza gli era stata tolta da numerosi consulti nei principali Centri oncologici europei. E aveva inco­minciato a soffrire, con forti dolori. La prognosi era disperata. Nel maggio 2001 gli erano state diagnosticate metastasi diffuse al fegato prodot­te da un tumore al colon, già asportato alcuni mesi prima.
Il 19 dicembre 2001, il paziente entrava in sala operatoria. Il fegato veniva espiantato le funzioni vitali erano mantenute, per due ore, in circolazione extracorporea. Nel frattempo, l’or­gano prelevato era trasferito alla sede del Lena (Laboratorio di energia nucleare) e qui sottopo­sto a bombardamente mirato e selettivo. La tec­nica, messa a punto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), in collaborazione con il Policlinico, consente di trattare le cellule malate, preservando quelle sane. L’operazione è frutto del progett Taormina (Trattamento Avanzato di Organi Mediante Irraggiamento Neutronico e Autotrapianto). L’équipe era formata da fisici, guidati da Tazio Pinelli, e chirurghi.
“La base della terapia neutronica è costituita da una tecnica che utilizza alcune proprietà del boro ed è chiamata Bnct (Boron Neutron Capture Therpy) – spiega il professore Tazio Pinelli -. Pre­vede che al paziente venga somministrato un aminoacido, la borofenilalanina, che contiene il boro 10, un isotopo del boro. Questo aminoacido viene assorbito dalle cellule insieme con altri nutrienti”.
Le cellule tumorali, però, per l’avidità di nutrirsi allo scopo di replicarsi velocemente, ne assorbono in quantità enorme, circa 5 volte maggiore di quel­la delle cellule sane. “Il boro, così- continua Pinel­li – si accumula nelle cellule neoplastiche. A questo punto, se viene irradiato con un fascio di neu­troni, il boro 1O decade emettendo due particelle alfa e uno ione litio. Sia le particelle alfa che lo ione litio rilasciano la loro energia all’interno della cellula, inducendola a morire”.
Perché asportare il fegato e non irradiarlo, invece, portando in sala operatoria l’acceleratore necessario? “Perché con l’espianto – risponde Zonta – si è certi che l’organo venga irradiato in modo omogeneo. Inoltre, irradiando con una forte dose le cellule malate e con dose minima quelle sane, abbiamo evitato il rischio di epatite”.
Alcuni tra i più qualificati specialisti di fama mondiale hanno espresso un vivo interesse per il progetto Taormina, sottolineando che l’Italia è all’avanguardia nel mondo per questa tipologia di intervento.
“Al paziente – conclude Zonta – prospettammo questa possibilità, chiarendo subito che si trattava di una metodica sperimentale. Ma lui dimostrò coraggio e determinazione e, soprat­tutto, un grande attaccamento alla moglie e al figlioletto che aveva tanto desiderato. In certi momenti, era lui che faceva nascere la speranza in tutti gli altri. Oggi quest’uomo mi considera un po’ un suo secondo “papà” perché, dice, qui da noi ha ritrovato la vita. Una rondine non fa primavera, naturalmente, ma noi continuiamo a sperare”.
In lista d’attesa, ora, sono un uomo e una donna, entrambi di 35 anni. Ma anche i chirur­ghi aspettano con ansia che il Comitato bioetico dell’Ospedale si pronunci sulla possibilità di trat­tare altri pazienti e non soltanto i casi estremi. La risposta dovrebbe arrivare per la metà di que­sto mese.

Lucio Trojano, futuro Garante del 2008, interpreta Tazio Pinelli

CURRICULUM di TAZIO PINELLI, Cursus vitae.
Tazio Sergio Pinelli, nato nel 1934, ha tra­ scorso tutta la sua infanzia e buona parte della sua giovinezza nella città di Ortona (Chieti) dove ha conseguito il Diploma dell’Istituto Tecnico Nautico. Per 8 anni, come Ufficiale della Società “Italia”, ha navigato sulle più belle navi per pas­seggeri che solcavano i mari tra l’Europa ed il versante occidentale delle Americhe. Su una di queste navi diretta in Perù, ha conosciuto una ragazza di Pavia che ben presto sarebbe diventa­ta sua moglie. Nel 1962 ha deciso di lasciare la sua splendida vita di marinaio per dedicarsi interamente allo studio della Fisica, realizzando così una sua forte aspirazione. Ha frequentato prima l’Università di Roma e quindi quella di Pavia, dove si è laureato con una tesi sugli “Eventi rari di Fissione Nucleare” i cui risultati sono stati pubblicati appena dopo la Laurea.
A Pavia, nel 1966, ha iniziato la sua carriera universitaria come Assistente Ordinano e Profes­sore Incaricato.
Sin dalla fondazione della Facoltà di Ingegne­ria, ha insegnato la Fisica Generale nella Università Nazionale della Somalia per più  periodi tra il 1975 ed il 1987. Dal 1977 al 1980, dopo aver ottenuto la Catte­dra di Fisica Generale, ha insegnato nelle Uni­versità di Lecce e Ferrara, rientrando quindi a Pavia, nel cui Ateneo, dal 1980 a tuttora, insegna come Professore Ordinano di Fisica Nucleare.
Attività Scientifica.
Dal 1966 le sue attività di ricerca sono state condotte nel campo della Fisica Nucleare in Ita­lia ed all’Estero, non tralasciando la Fisica Applicata, seguendo sempre proprie idee. In ordine temporale le attività di ricerca possono essere così suddivise:
Studio della Fissione Nucleare.
Neutronica.
Studio di fattibilità di un acceleratore innovativo per elettroni nell’ambito del Gruppo di Lavoro per la progettazione di un Micro­trone race-track da 1 GeV per il Laborato­rio Interuniversitario del Nord-Ovest (Torino, Genova, Pavia).
Studio delle proprietà del nucleone.
Fisica Applicata.
Nell’ambito dello studio generale.della Fis­sione Nucleare, singolari contributi sono deriva­ti dal]’esame della cosiddetta ‘Fissione Ternaria’ ove, in coincidenza con i frammenti, viene regi­strata l’emissione di particelle leggere. L”analisi sperimentale delle caratteristiche fisiche di tali particelle ha chiarito che esse vengono rilasciate in un istante molto prossimo a quello di scissio­ne, nella zona del collo del nucleo altamente deformato. È possibile così considerare queste particelle come sonde atte ad investigare la configurazione nucleare al momento della scissione. Negli anni 1966-69, ha analizzato sperimentalmente la Fissione ternaria  spontanea  del 252C f e, per la prima volta, quella indotta da neutroni termici sui nuclei 239Pu , 233u.
Tali misure hanno messo in evidenza, oltre all’emissione di particelle alfa, altri isotopi dell’I­drogeno e dell’Elio di cui sono state ricavate le caratteristiche energetiche insieme alla loro cinematica. I risultati sono stati comunicati al 2° Simposio sulla Fissione nucleare organizzato a Vienna dalla “International Agency of Atomic Energy” nel 1969 e, nello stesso Simposio, i dati più salienti sono stati inclusi nella relazione generale del prof. N. Feather.
Nel periodo 1969-72 egli, quale Capo Ricerca­ tore Scientifico,  ha  ottenuto un contratto con la I.A.E.A. per il proseguimento della linea di ricer­ca sulla Fissione Ternaria. In tali anni gli esperi­menti condotti sono stati indirizzati nel senso di misurare e valutare quei parametri e quelle caratteristiche che costituiscono l’approccio decisivo alla informazione più importante che lo studio della Fissione Ternaria si propone: la valutazione dello stato del nucleo al punto di scissione.
Ha partecipato alla progettazione, costruzio­ne e messa a punto, presso il Laboratorio di Elet­tronica dell’Istituto di Fisica Nucleare di Pavia, di una catena di analisi multiparametrica di 6 parametri, una delle prime del genere usate nel campo della Fisica Nucleare. Con tale apparec­chiatura, sono stati misurati, in coincidenza, gli spettri energetici dei frammenti di fissione in corrispondenza alla emissione delle varie parti­celle leggere. La contemporanea conoscenza delle energie asintotiche dei due frammenti e della particella leggera ha permesso di mettere a punto un programma di calcolo che, diversamente da calcoli precedenti, permette di valuta­re le condizioni dinamiche e geometriche del nucleo al punto di scissione senza assumere con­dizioni a priori.
Egli ha comunicato i risultati sperimentali ed illustrato la tecnica di calcolo alla Conferenza Internazionale sulle proprietà statistiche dei nuclei tenuta nell’Università di New York ad Albany,
Le basi scientifiche ed i risultati ottenuti nella ricerca condotta nel periodo 1969-72 sono stati illustrati nel Rapporto finale previsto dal con­ tratto I.A.E.A.
Nella seconda metà del 1972, il suo gruppo ha portato a termine la misura della distribuzione angolare delle particelle alfa ed elio nella fissio­ne termica di 239Pu . Le carattenstiche angolari di particelle diverse da 4He non erano mai state ottenute prima. Questo esperimento ha fornito indicazioni molto utili:
– 1: le correlazioni angolo-energia hanno dimostrato che il punto di emissione delle parti­celle è ampiamente distribuito intorno al punto di minima energia potenziale elettrostatica, caratteristica che serve da controllo fisico ai risultati dei calcoli;
– 2: la distribuzione angolare concernente i due isotopi 3He, 4He ha evidenziato che il mecca­nismo di emissione non risente della differenza di massa della particella emessa. Inoltre i dati completi energia-angolo dei due isotopi permette un doppio confronto con i risultati del calcolo.
Nell’XI ‘Meeting di Fisica Nucleare’ (Villars, Svizzera, 1973), in una relazione su invito, ha presentato i dati quasi conclusivi del calcolo sullo stato dinamico del nucleo al punto di scissione, precisando che tali dati condizionano la struttura di un qualsiasi modello che voglia spie­gare compiutamente il fenomeno della Fissione Nucleare.
Nella relazione conclusiva dei Meeting i risultati presentati e le relative implicazioni sono stati giudicati come importanti contributi per la conoscenza del fenomeno della Fissione Nucleare.
Le caratteristiche dinamiche, valutate per la prima volta al punto di scissione, hanno portato elementi di supporto ad un modello statistico della Fissione nucleare (P. Fong et al, Physical Revue C, volumi 16 e 17 1977,1978) ed hanno ispirato un modello ‘molecolare’ del nucleo ato­ mico (J. Hahn et al, Zeitschrift fur Naturfor­ schung, 32a, 1977, 215-222).
Nell’anno 1973, in collaborazione con un gruppo del C.I.S.E. facente capo al Prof. Facchi­ni, ha messo a punto un programma di ricerche, sempre sullo studio della Fissione, nel Laborato­rio del Ciclotrone di Milano. Sono state analiz­zate le caratteristiche delle particelle leggere e dei frammenti nella fissione simmetrica di 233U indotta da protoni da 40 MeV.
Nella fase di allestimento dei canali neu­tronici del Reattore Triga Mark II dell’Università di Pavia, egli ha studiato lo scattering coerente neutronecristallo allo scopo di ottenere fasci per quanto possibile intensi e ricchi nella componente termica. È stato realizzato un collimatore troncoconico con superficie interna ottica. Il cal­colo ed il confronto sperimentale hanno verifi­cato il valore dell’indice di rifrazione e sono stati ottenuti spettri tali che la sezione d’urto per targhette con andamento 1/v assuma valori doppi rispetto a fasci estratti senza arricchimento otti­co. Questo lavoro ha dimostrato in modo originale come mediante lo sfruttamento di fenome­ni di ottica neutronica sia possibile ottenere  fasci neutronici esterni utili alle varie ricerche che utilizzano il reattore nucleare.
Allo scopo di verificare le caratteristiche ener­getiche dei fasci di neutroni estratti dal reattore di Pavia, il gruppo di cui egli è responsabile, ha concepito e realizzato un nuovo tipo di spettro­ metro per neutroni veloci basato sulla identifi­ cazione e l’analisi dei protoni di rinculo ottenuti da una targhetta idrogenata. Tale spettrometro che utilizza un telescopio allo stato solido ha come prestazioni caratterizzanti una soddisfa­ cente risoluzione energetica, la possibilità di analisi di un intervallo di energia molto ampio ed una effettiva e singolare capacità di discrimi­ nare gli eventi utili da un fondo di intensità anche maggiore degli eventi stessi.
Successivamente il suo gruppo di ricerca ha sviluppato un metodo più avanzato per la spettrometria dei neutroni veloci, basato sulla iden­tificazione e la misura energetica dei prodotti della reazione 6L i (n, a )3H . Il metodo è stato oggetto di una relazione su invito nella ‘2nd ASTM/Euratom Symposium on reactor dosimetry’, Palo Alto, California, USA (1977) e suc­cessivamente pubblicato.
I suddetti metodi spettrometrici sono stati stu­diati nell’ambito di un programma sullo sviluppo di metodologie per la spettrometria neutronica adatte alle misure inerenti alla progettazione e controllo dei calcoli di core e schermature per reattori veloci. A tale programma erano impegnati anche gruppi di ricercatori dell’Euratom.
Egli ha trattato anche problemi di elettro­ nica ed elettro-magnetismo. Dal 1968 ha parteci­ pato al Gruppo di lavoro L.I.R.F. (Laboratorio Interuniversitario per Ricerche Fisiche), impe­gnato nella progettazione di un Microtrone race-track per il futuro Laboratorio interuniver­sitario del Nord-Ovest. Tale macchina, non realizzata in precedenza, presenta delle interessanti caratteristiche di risoluzione del fascio, di duty cycle e di economicità di realizzazione. I risulta­ ti del lavoro preliminare di valutazione e proget­tazione sono stati pubblicati in rapporti interni del L.I.R.F. ove viene dimostrata la realizzabilità della macchina e vengono riportate le caratteri­stiche di progettazione. I dati riguardanti gli studi per la valutazione di fattibilità e la progettazione della macchina sono stati oggetto di relazioni ad invito in Congressi rilevanti:
Conferenza Internazionale sugli acceleratori di alta energia di Yerevan (Tsahkdzar URSS 1969).
III Conferenza Internazionale sulla Fisica delle alte energie e sulla struttura nucleare (New York 1969).
Conferenza Gordon 1969.
Dal 1980 ad oggi egli si è dedicato, nel campo della Fisica Nucleare fondamentale, allo studio delle proprietà del nucleone. Ha progettato, in collaborazione con diversi gruppi USA, un esperimento, presso l’acceleratore L.A.M.P.F. del centro nucleare di Los Alamos, per la misura del periodo di oscillazione neutrone-antineutrone. Il metodo di misura era basato sulla rivelazione dei prodotti di annichilazione in coincidenza con gli impulsi dell’acceleratore. Particolare cura il suo gruppo ha dedicato al rallentamento
dei  neutroni prodotti dalla spallazione dei proto­ni su piombo. Il progetto di questa ricerca è stato prescelto, per il finanziamento, dal Depart­ment of Energy degli Stati Uniti fra quelli pro­posti (Harvard, Oak Ridge etc.).
Il maggior impegno del suo gruppo è stato rivolto alla progettazione di originali sorgenti e collimazioni di neutroni freddi. Questi neutroni, data la loro lentezza, impiegano nel loro volo tempi che offrono maggiore possibilità di osservare la transizione spontanea materia-antimateria.
Nel 1984, col suo gruppo di ricerca, egli ha iniziato una intensa attività volta a studiare le caratteristiche del nucleone mediante fotoreazioni ad energie fino a 3 GeV di energia.
In collaborazione con un gruppo di Saclay (Francia) è stato progettato e realizzato un rive­latore a grande angolo solido idoneo alla ricostruzione degli eventi nelle loro caratteristiche geometriche ed energetiche. Il rivelatore è stato messo a punto e calibrato presso l’acceleratore lineare di Saclay (A.L.S.) e quindi trasportato e rimontato nel Laboratorio MaMi II presso l’Isti­tuto di Fisica Nucleare dell’Università di Mainz (Germania).
Nell’ambito di un’ampia collaborazione europea ha partecipato alla stesura di un vasto pro­gramma di ricerca volto allo studio delle proprietà del nucleone mediante l’analisi di proces­si indotti da fotoni di energia intermedia.
Il suddetto programma è operativamente par­tito nel 1991 con il completamento delle appa­recchiature necessarie e, quindi, con l’analisi di diverse fotoreazioni su nuclei leggeri fino all’e­nergia di 800 MeV.
Dal 1991 al 1995 sono stati ottenuti interes­santi risultati di cui, fra i più importanti, sono: la misura della sezione integrale di cattura relativa alla zona di transizione dall’Idrogeno ai nuclei medio-leggeri. Questa misura ha permesso di rendere chiara la soppressione progressiva delle risonanze barioniche dal protone al numero di massa A=4. È stato possibile dare conferma alla ipotesi teorica circa l’intervento di una compo­nente a tre corpi nel meccanismo di cattura del fotone da parte del nucleo. È stato misurato, per la prima volta, il rapporto E2/M1 nella transizio­ne N-Li, usando la reazione p(y,p)rfl. La cono­scenza di tale rapporto permette, tra l’altro, la valutazione del momento di quadrupolo elettri­co del neutrone.
Dal 1995, la collaborazione si è impegnata, dopo complessa preparazione strumentale e metodologica, in un esperimento per la verifica della cosiddetta regola di somma GDH. Tale regola mette l’elicità del processo di assorbimen­to di fotoni circolarmente polarizzati da parte di nucleoni linearmente polarizzati in relazione con i momenti magnetici anomali del protone e del neutrone. Tale relazione è legata alla validità di alcune approssimazioni con cui viene applica­to il formalismo quantistico in alcuni processi fondamentali per la fisica subatomica; quindi, l’esperimento in fase di raccolta dati dal Giugno 1998, fornirà un probante test sulla adeguatezza di importanti applicazioni della meccanica quantistica nel microsmo dei nuclei e delle particelle.
Il lavoro di ricerca ha avuto una intensa attività anche nel campo della Biofisica e Fisica Medica. Negli anni 1976, 1977 il suo gruppo di ricerca, in collaborazione con ricercatori nelle discipline biologiche, ha studiato gli effetti della radiazione X e del neutrone su un insetto parti­colarmente interessante dal punto di vista applicativo, la “Piophila Casei”. I risultati, pubblicati su una primaria rivista europea ha permesso di ricavare le curve dose-effetto sia per i raggi X che per  i neutroni. 
Per la prima volta è stato dimostrato che il fattore di qualità della radiazione neutronica, oltre che dalla natura della particel­la, dipende dalla grandezza della dose sommini­strata.
Dal 1987, con il suo gruppo e con il sostegno di Biologi e Chirurghi della Università di Pavia, ha condotto una lunga ricerca per lo sviluppo di una originale terapia per la cancerosi diffusa negli organi umani (metastasi). Tale terapia pre­ede l’irraggiamento dell’organo espiantato in un campo di neutroni termici nell’interno del reattore nucleare. Dopo l’irraggiamento l’organo viene rinviato nella sala chirurgica per il reim­pianto.
Dopo una ricerca di 13 anni è iniziata una sperimentazione preliminare sull’uomo limitata, per ora,. alla cura di metastasi epatiche, una patologia incurabile che concorre sensibilmente al numero di decessi per cancro. Il primo paziente, ritenuto in condizioni terminali,  è stato trattato dal Prof. Pinelli e Collaboratori il 19 Dicembre 2001 con pieno successo: nel suo fegato sono state distrutte tutte le metastasi pre­ senti, comprese quelle non visibili ai normali mezzi diagnostici.
Gli esperti internazionali della radioterapia hanno espresso giudizi entusiastici: “un tratta­mento audace e fantasioso che a nessun altro sarebbe venuto in mente di fare” (The Lancet, Febbraio 2003; The Times, 12 Dicembre 2002; Herald Tribune, 19 Dicembre 2002 etc).
Attualmente il Ministero della Salute italiano ha organizzato una sperimentazione clinica su 23 pazienti volontari. Tale sperimentazione in collaborazione col Policlinico Universitario di Milano e con quello di Pavia può dare un risultato statisticamente significativo. Contemporaneamente diversi Ospedali universitari in diverse parti del mondo pensano di dare luogo ad una medesima speri­mentazione.
Con unità di ricerca della Germania e della Svezia la collaborazione col gruppo di Pavia è in via di organizzazione.

Bibliografia: purtroppo non disponibile.

Si ringrazia per il fondamentale generoso sostegno dato alla manifestazione del “Frentano d’Oro”:

La “Gioiellieri Ferrante” di Castel Frentano

La Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti

La Regione Abruzzo

Il Comune di Lanciano


Il Prof. Pinelli scompare a Pavia il 27 dicembre 2018.