IL FRENTANO D’ORO
Edizione 2018 alla Prof.ssa Sonia Albanese, 29 settembre 2018.
RASSEGNA STAMPA pre-premiazione.
8 settembre 2018
https://www.tgmax.it/frentano-doro-alla-cardiochirurga-pediatrica-sonia-albanese/
https://www.youtube.com/watch?v=u70iPREyobE
Frentano d’Oro alla Cardiochirurga pediatrica Sonia Albanese, prima donna in Italia a eseguire trapianto di cuore pediatrico – tgmax
http://www.tgmax.it/frentano-doro-alla-cardiochirurga-pediatrica-sonia-albanese/
9 settembre 2018
Frentano d’Oro al Cardiochirurgo abruzzese Sonia Albanese, eccellenza della pediatria italiana – abruzzolive
https://abruzzolive.it/frentano-doro-al-cardiochirurgo-abruzzese-sonia-albanese-eccellenza-della-pediatria-italiana/9 settembre 2018
“Il Frentano d’Oro” a Sonia Albanese, cerimonia di consegna il 29 settembre – vistabruzzo
https://www.vistabruzzo.it/il-frentano-doro-a-sonia-albanese-cerimonia-di-consegna-il-29-settembre/#.Y8pUi_jMLcs
Cardiochirurga di Ortona è il nuovo Frentano d’Oro – Il Centro
https://www.ilcentro.it/chieti/cardiochirurga-di-ortona-%C3%A8-il-nuovo-frentano-d-oro-1.2016834
Il premio Frentano d’Oro asegnato alla Prof.ssa Sonia Albanese – abruzzolive.tv
https://www.abruzzolive.tv/cultura-spettacoli/il-premio-frentano-d-oro-assegnato-a-sonia-albanese.html
Il Frentano d’Oro alla Dottoressa Sonia Albanese – lanciano24.it
https://www.lanciano24.it/cronaca/2018/09/09/il-frentano-doro-alla-dottoressa-sonia-albanese/
“IL FRENTANO D’ORO” ALLA DOTT.SSA SONIA ALBANESE CARDIOCHIRURGA PEDIATRICA DI FAMA INTERNAZIONALE – abruzzoinvideo
https://www.abruzzoinvideo.tv/ldquo-il-frentano-d-rsquo-oro-rdquo-alla-dott-ssa-sonia-albanese-caridiochirurga-pediatrica-di-fama-internazionale__a31048.html
“IL FRENTANO D’ORO” ALLA DOTT.SSA SONIA ALBANESE CARIDIOCHIRURGA PEDIATRICA DI FAMA INTERNAZIONALE – milano.zone
https://www.milano.zone/2018/09/09/il-frentano-doro-alla-dott-ssa-sonia-albanese-caridiochirurga-pediatrica-di-fama-internazionale-notizie-abruzzo-in-video/
“IL FRENTANO D’ORO” ALLA DOTT.SSA SONIA ALBANESE CARDIOCHIRURGA PEDIATRICA DI FAMA INTERNAZIONALE
https://www.abruzzoinvideo.tv/eventi/ldquo-il-frentano-d-rsquo-oro-rdquo-alla-dott-ssa-sonia-albanese-caridiochirurga-pediatrica-di-fama-internazionale__a23314.html
L’ALBO D’ORO del Frentano, i Garanti.
I Edizione 1998: Maestro MARIO CEROLI, Scultore, conosciuto in tutto il mondo e definito dalla critica internazionale il moderno Leonardo, che trasforma in arte i più umili elementi della natura. Alla cerimonia hanno partecipato in veste di relatori i critici d’arte Prof. Domenico Policella e lo studioso di Etnia Frentana Padre Gian Maria Polidoro Frate della Porziuncola Madonna degli Angeli di Assisi.
II Edizione 1999: Prof. MARCELLO DE CECCO, insigne Economista, Professore ordinario di Economia Monetaria, Storico ed Editorialista di prestigiose testate di giornalismo economico. Alla cerimonia hanno partecipato in veste di relatori il Prof. Luigi Spaventa, già Ministro del Tesoro ed il giornalista Paolo Gambescia.
III Edizione 2000: Prof. ALESSANDRO PACE, eminente Costituzionalista, Professore ordinario di Diritto Costituzionale. Alla cerimonia sono intervenuti come relatori il Prof. Leopoldo Elia emerito Presidente della Corte Costituzionale ed il Prof. Carlo Mezzanotte, Giudice Costituzionale.
IV Edizione 2001: Ing. GUERRINO DE LUCA, Amministratore Delegato e Direttore Generale della “Logitech International”, leader mondiale dell’alta Tecnologia. Alla cerimonia è intervenuto come relatore dagli Stati Uniti l’Ing. Enzo Torresi “Venture-Capitalist”, fondatore delle più prestigiose aziende americane di informatica.
V Edizione 2002: Maestro DONATO RENZETTI, Direttore d’Orchestra, nome tra i più insigni nel panorama concertistico nazionale ed internazionale. Alla cerimonia sono intervenuti quali relatori: il Prof. Walter Tortoreto Direttore dell’Istituto di Musica della Università degli Studi dell’Aquila ed il Prof. Piero Rattalino, Direttore artistico del Teatro Massimo di Catania.
VI Edizione 2003: Prof. DOMINIK SALVATORE, Economista, Professore Universitario alla Fordham University di New York, Consulente Economico delle Nazioni Unite, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale. Alla cerimonia di consegna del premio sono intervenuti quali relatori il Prof. Carlo Pace, Presidente di Sviluppo Italia ed il Prof. Carlo Secchi, Magnifico Rettore della Università Bocconi di Milano.
VII Edizione 2004: Prof. TAZIO PINELLI, Professore Ordinario di Fisica Nucleare presso l’Università di Pavia, divenuto famoso nel mondo per avere condotto con la collaborazione dei Fisici Nucleari della stessa Università una lunga ricerca dedicata allo sviluppo di una originale terapia per la cancerosi diffusa negli organi umani mediante un innovativo trattamento con neutroni. Alla cerimonia sono intervenuti come relatori il Prof. Alberto Gigli Berzolari, già Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, emerito Rettore della Università di Pavia ed il Dott. Stefano Graziani, chirurgo presso l’Ospedale “Renzetti” di Lanciano.
VIII Edizione 2005: Prof. DOMENICO de ALOYSIO, Professore Ordinario e Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica presso la Università di Bologna. Relatori il Prof. Francesco Antonio Manzoli, Professore Ordinario di Anatomia Umana Normale della Università di Bologna e la Prof.ssa Maria Luisa Altieri Biagi, Professore Ordinario di Storia della Lingua Italiana, Accademica effettiva della Crusca e dell’Istituto delle Scienze dell’Università di Bologna.
IX Edizione 2006: NICOLA CERRONE, Maestro dell’Arte orafa, creatore di gioielli, la cui eleganza e raffinatezza di stile, fanno delle sue “Creazioni” delle vere e proprie opere d’arte. Alla cerimonia sono intervenuti come relatori l’Avv. Prof. Gerardo Brasile, noto storico e critico d’arte ed il Dott. Domenico Maria del Bello, Ispettore Archivistico Onorario per l’Abruzzo.
X Edizione 2007: Professor ENIO MARTINO, Professore Ordinario di Endocrinologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università di Pisa e Direttore del Dipartimento di Endocrinologia e Metabolismo della Clinica Universitaria. Relatori i Proff.: Giulio Giordano e Gaetano Lombardi, Docenti universitari.
XI Edizione 2008: Dottor LUCIO TROJANO, umorista-grafico di fama internazionale, autore di numerosi pubblicazioni e vincitore di prestigiosi premi nazionali ed esteri. Relatori: la Principessa Delfina Metz, scrittrice ed il Dott. Ennio Bellucci, Giornalista RAI.
XII Edizione 2009: CICCI SANTUCCI, Musicista. Autore di una notevole produzione discografica. Noto nel mondo soprattutto agli appassionati di jazz sia come compositore sia come interprete. Relazione musicale con esecuzioni brani jazz.
XIII Edizione 2010: GIUSEPPE ROSATO, Poeta, Narratore e Saggista. Ha ottenuto premi letterari soprattutto per la Poesia, dal “Carducci” del 1960 al “Pascoli” del 2010. Relatore la Prof.ssa Giulia Alberico.
XIV Edizione 2011: VINCENZO RUSSI, studioso e Manager nel campo delle Scienze e delle Tecnologie applicate. Direttore Generale di “Cefriel” Centro di Eccellenza Tecnologica presso il Politecnico di Milano. Relatori: Elisabetta Burba, Giornalista di Panorama e il Prof. Gianni Orecchioni, Dirigente scolastico.
XV Edizione 2012: VALENTINO PACE, Professore universitario. Eminente studioso di Storia dell’Arte Medievale e Bizantina di fama internazionale. Relatore Dott.ssa Giorgia Pollis
XVI Edizione 2013: ALBERTA CAMPITELLI, Storica dell’Arte, Direttrice dell’Ufficio Ville e Parchi Storici presso la Sovrintendenza di Roma Capitale. Relatori: Proff. Remo Rapino e Valentino Pace.
XVII Edizione 2014: CARLO CECATI, Professore Ordinario di Convertitori, Macchine e Azionamenti Elettrici presso l’Università degli Studi dell’Aquila e Chief International Academic Adviser dell’Harbin Institute of Technology, Harbin, Repubblica Popolare Cinese. Relatori: la Prof.ssa Paola Inverardi, Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila ed il Prof. Giuseppe Buja, Professore Ordinario di Convertitori, Macchine e Azionamenti Elettrici dell’Università degli Studi di Padova
XVIII Edizione 2015: CARLO MARIANI, Professore Ordinario di Fisica della Materia presso il Dipartimento di Fisica dell’Università “La Sapienza” di Roma, membro dell’International Proposol Review Panel del Laboratorio di luce di sincrotrone Soleil, Saint Aubiv, Parigi.
XIX Edizione 2016: Cav. del Lavoro GIUSEPPE NATALE, Imprenditore della Val di Sangro, fondatore della Valagro S.p.A. Impresa multinazionale, leader nella produzione di biostimolanti in Agricoltura.
XX Edizione 2017: Prof. LUIGI SCHIPS, urologo di fama internazionale. Ricercatore che ha fatto del metodo e dell’impegno professionale uno stile di vita che riesce a trasmettere ai suoi collaboratori.
Il pensiero del Presidente Rag. Ennio De Benedictis.
Donna, medico, chirurgo: il curriculum di Sonia Albanese testimonia un impegno totale, che la coinvolge in ciascun aspetto della sua personalità umana e professionale.
È impegnata, come donna, contro le discriminazioni di genere e a tutela dell’immagine femminile nei media.
È impegnata, come medico, nell’organizzazione della qualità del servizio sanitario, a garanzia del paziente.
È impegnata, come Cardiochirurgo, nella specifica prospettiva pediatrica che esige sensibilità umana oltre all’affidabilità tecnica.
Ne risulta disegnato un profilo di straordinaria attualità, perché il mondo non può più permettersi di isolare la tecnologia da una visione d’insieme della dimensione umana, anche se questa consapevolezza esprime tuttora solo una sfida progettuale piuttosto che una riconosciuta realtà.
Il “Frentano d’Oro” intende dunque premiare Sonia Albanese non solo per ciò che ha fatto ma anche per il suo sguardo coraggiosamente proiettato verso un futuro che ci accomuna tutti.
Lanciano, lì 29 Settembre 2018.
con Ennio De Benedctis e Luigi Schips, precedente Garante del 2017.
PRESENTAZIONE del Giornalista Mario Giancristofaro.
La Cardiochirurga che non ha mai chinato la testa.
“Se un’associazione di Lanciano conferisce un Premio così ambito a una cittadina di Ortona, non c’è che da cantare vittoria”.
Scherza, forse per nascondere l’emozione che le traspare chiaramente sul volto, la Dottoressa Sonia Albanese, Cardiochirurga di fama internazionale, nel rispondere alla canonica domanda su quali pensieri siano passati per la sua mente quando l’Associazione il Frentano d’Oro, le ha annunciato che intendeva assegnarle il Premio 2018, XXI edizione.
È vero, per questa scelta, sarà contento anche San Giovanni da Capestrano che, col suo famoso “lodo” del 1427, metteva pace tra le città di Lanciano e Ortona che si facevano da guerra da anni. Ma soprattutto l’Associazione “Il Frentano d’Oro”, creata e diretta, con impegno, capacità e raffinatezza, da Ennio De Benedictis, è onorata di poter inserire il nome di Sonia Albanese tra le personalità, tutte di grandi qualità professionali e umane, che in questi 21 anni sono stati insigniti del Premio il Frentano d’Oro.
Altri, in questa pubblicazione, che consideriamo il nostro fiore all’occhiello perché, anno dopo anno, consegna la manifestazione alla storia scritta, parlano della Dottoressa Sonia Albanese come Cardiochirurga, prima donna in Italia ad effettuare un trapianto di cuore, del suo percorso professionale, delle sue capacità
manageriali, del suo impegno per il mondo femminile, delle sue esperienze e conoscenze del mondo della Sanità.
Altri ancora portano le testimonianze di Sonia compagna di scuola e collega di lavoro, di viaggi di studio, di sperimentazioni.
Io, da giornalista, e come componente del Direttivo di questa Associazione, voglio solo raccontarvi qualche squarcio dei pochi incontri che ho avuto con il personaggio Sonia Albanese, di come mi abbia colpito il suo essere semplice, e straordinaria nello stesso tempo: una dote che hanno in pochi, solo i Grandi.
Non svelo un segreto a dire che sono stato il promotore della candidatura di Sonia Albanese al nostro Premio, e a spingermi in questa direzione, sia pure in modo involontario, ha contribuito anche una semplice ragazza, una studentessa. La Dottoressa-Cardiochirurga era a Lanciano, invitata dal Rotary Club, di cui era Presidente quel vulcano di idee e di iniziative che risponde al nome della collega e amica giornalista Licia Caprara, per una relazione sull’orientamento scolastico. Avevo letto del prestigioso percorso professionale della Dottoressa di Ortona, volevo conoscerla. Ma per problemi vari, arrivai quando la Conferenza era alla fine. La Dottoressa rispondeva alle ultime domande degli studenti.
Chiesi a una ragazza, che neppure conoscevo, com’era andata e lei si illuminò nel riferirne sulla competenza, la bravura e la disponibilità, che continuava a parlare con gli studenti. Ascoltai con attenzione, però avevo fretta e andai via senza parlarle. Ma fu proprio mentre mi allontanavo che maturai il pensiero che poteva essere lei la persona ideale per il Premio Il Frentano d’Oro 2018.
Un piacere e un arricchimento gli incontri successivi.
«Da piccola – racconta – mi piaceva tagliare la torta col bisturi perché volevo fare il medico. In particolare l’oncologa perché mia nonna era morta per un tumore. Ma non mi sarebbe dispiaciuto studiare matematica o latino».
Già, come ricordano i suoi compagni di scuola, «Sonia poteva fare di tutto perché era bravissima in tutte le materie, aveva un sacco di dieci in pagella, risolveva i problemi senza dilungarsi nei procedimenti. Era un po’ ribelle, ma molto generosa: passava i compiti, aiutava sempre tutti». «Sì – ammette la dottoressa – in condotta stavo attorno all’otto, forse mi battevo troppo i diritti degli studenti».
L’essere donna le ha creato problemi per il percorso professionale?
«Certo che è stato difficile – sottolinea –, ma non ho mai chinato la testa. E questo è l’atteggiamento che consiglio a tutte le donne».
Non a caso dal 1987 ad oggi ha ricoperto cariche sempre più importanti all’interno di Zonta International, l’Organizzazione mondiale impegnata per migliorare le condizioni della donna in tutti i settori.
Con la sua terra, la dottoressa Albanese non ha mai perso i contatti, proprio come vuole lo Statuto del nostro Premio. Ricorda con dolcezza i legami della sua famiglia col mondo del cinema, parla con nostalgia del “pidocchietto” di Ortona.
«Nella mia città – dice – scappo appena posso, le rimpatriate con gli amici e con i compagni di scuola dalle elementari al liceo, mi riempiono di gioia».
L’anno scorso la dottoressa Albanese ha vinto un concorso prestigioso per la direzione dell’Unità complessa di Cardiochirurgia pediatrica presso l’Arnas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) Civico di Palermo.
«Lascerei tutto
– dice – solo se mi chiamassero per un impegno serio e di prospettiva per il nostro Abruzzo».
Più amore di così per la propria Terra!
CURRICULUM VITAE della Premiata, Garante d’Oro, Prof.ssa Albanese.
La Dott.ssa Sonia Albanese è nata a Ortona (Ch) il 5 marzo 1958, coniugata nel 1991, ha un figlio ed è attualmente, a 60 anni, Cardiochirurga Pediatrica presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna con lode nel 1982 e sempre qui ha conseguito le specialità in Chirurgia Generale (1987) e Cardiochirurgia (1992).
Il suo training di formazione è avvenuto a Parigi, Bruxelles e a San Francisco, California.
È stata la prima donna ad eseguire il trapianto cardiaco in Pediatria in Italia nel 2001. Splendidi e di grande valenza sono i suoi risultati nel campo professionale, politico e sociale, che elenchiamo per date.
1996 – 1997: attività accademica come Ricercatore confermato presso l’Università di Bologna e Professore a contratto.
1998-2000: rappresentante nazionale dei Giovani Cardiochirurghi Italiani.
1998 – 2010: referente qualità per la Cardiochirurgia e docente nell’ambito del Dipartimento di Bologna.
2008 – 2009: ha partecipato al progetto Qualità “Baby Heart” Nazionale come referente dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
2008 – 2014: Consigliera al Tavolo Pari Opportunità del Ministero del Lavoro (Ministri Sacconi-Fornero);
2009-2011: Vicepresidente e poi Presidente della Sezione Italiana di Cardiochirurgia Pediatrica.
2010 – 2014: Responsabile Gruppo qualità ospedaliera del Dipartimento di Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
2012: referente con il Ministero della Sanità per il Progetto Nazionale Qualità “Baby Heart”.
Dal 2017 ha la responsabilità per la Cardiochirurgia delle Aritmie presso l’Ospedale Bambino Gesù.
Vincitrice nel maggio 2017 del concorso per Unità complessa di Cardiochirurgia pediatrica presso l’Arnas (Azienda di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione) Civico di Palermo.
Ha conseguito presso l’Università Bocconi di Milano il titolo di Manager Sanità EMMAS (Executive Master in Management delle Aziende Sanitarie e Socio-Assistenziali) e Abilitazione a Dirigente di Struttura Complessa ed è uno degli
esperti nazionali Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) iscritti all’Albo degli Esperti e dei Collaboratori area 6.
Revisore scientifico per conto della Società Italiana di Cardiologia Pediatrica.
È membro attivo della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e della European Association for Cardio-thoracic Surgery e della Società Sympios (System for Market BIOeconomy Solution).
Rappresentante Nazionale Zonta International (organizzazione mondiale di servizio costituita da donne preminenti negli affari e nelle professioni che lavorano insieme per migliorare le condizioni della donna nel mondo) con attività
dal 1987 ad oggi ricoprendo cariche sempre più importanti: attualmente è Direttore Internazionale e Membro del Nominating Committee Internazionale per il 2018-2020.
Co-fondatrice del Gruppo Donne e Media (rispetto dell’immagine del femminile nei media e televisione).
La Dr.ssa Albanese ha partecipato in veste di moderatore (8), docente (13), relatore (25) ad un totale di 82 congressi e 19 corsi nazionali ed internazionali ed è Autore di 80 articoli scientifici e 12 capitoli di libri.
La sua casistica personale consta di circa 3.000 interventi di chirurgia del bambino e dell’età evolutiva in pazienti portatori di cardiopatie congenite ed acquisite eseguiti come primo operatore dal 1998 ad oggi, ivi inclusi trapianti di cuore ed
impianto di sistemi di assistenza meccanica cardiocircolatoria e chirurgia delle aritmie.
Da ricordare ancora premi e riconoscimenti:
1982: Borsa di Studio Ministeriale per la Chirurgia Generale;
1991: Borsa di Studio del C.N.R.;
2003: Premio Paul Harris Abruzzo alla carriera per la prima donna ad avere eseguito un trapianto cardiaco pediatrico, anno 2001;
2005: responsabile della “Qualità” del Dipartimento Medico-Chirurgico della Cardiologia fino al 2012;
2015: Premio Chiara Lubitch Città di Manfredonia VI Edizione per la competenza professionale e l’umanità e Premio Zimei alla Professionalità;
2017: Premio Città di Ortona alla Professionalità.
Al lavoro in équipe!
TESTIMONIANZE: Gerardo Anastasio, Stefano Rossini, Francesca Gatta, Pierluigi, Alessandra, una Mamma, Leo Castiglione, Maria Simona Carbone, Nicola Canosa, Filippo Canci, Marina Cespa, Salvatore Giannico, Andrea Donti, Fabrizio Drago, Elisa Iannella, Bruno Torinetto, Riccardo Baci, Lorenzo Fenech, Michele De Sario, Michele Alzetta, Roberta Bortolucci, Ilaria Caldarera, Ute Scholz, Graziella Rivitti, Gabriella Cims; Amy Simonetti con Gabriella Fumarola e Laura Santagada, Marjorie W. Lavin, Carlo De Pietro.
Gerardo Anastasio, Dirigente medico Cardiochirurgia – Tesoriere Regionale Anao Assomed Toscana.
Ho conosciuto la Dottoressa Sonia Albanese in occasione della sua assunzione a Pisa, il suo primo lavoro stabile nel 1993.
In poco tempo ha saputo conquistarsi la simpatia e la stima di tutti noi colleghi, grazie alla sua professionalità, al suo carattere e al suo modo di fare, gentile ma deciso al tempo stesso.
A colpo d’occhio sentivi che c’era” stoffa di prima qualità “in lei e il tempo lo ha dimostrato. Purtroppo è rimasta poco tempo con noi, ma quel poco è bastato per cementare un’amicizia che – nonostante le vicende della vita abbiano separato le nostre strade – si è mantenuta nel tempo con rispetto estremo.
È con vero piacere quindi che scrivo queste poche righe per congratularmi con Lei per un riconoscimento speciale ad una persona speciale.
Con grande affetto.
Stefano Rossini, un Paziente della Prof.ssa Albanese.
Mi chiamo Stefano, ho 16 anni e sono di Roma. La dottoressa Albanese mi ha operato 3 volte: la prima avevo solo 2 giorni di vita e l’ultima 3 anni ma io posso dire di averla conosciuta veramente solo 4 anni fa, quando, trovandomi in ospedale con mia mamma per una visita di controllo, l’abbiano incontrata nei corridoi. Prima la conoscevo attraverso i miei genitori, i loro racconti, i pensieri che le dedicavano ogni Natale, respiravo la gratitudine e la grande stima che
provavano per lei, ma solo quel giorno diedi un volto a quei racconti, si fermò a parlare con noi a lungo interessandosi, non solo della mia salute, ma anche di mio fratello, della mia scuola, in maniera più che partecipativa. La dottoressa Albanese è stata ed è un punto di riferimento per me e la mia famiglia, con la sua professionalità ma soprattutto con la sua passione e dedizione, ci ha accompagnato, al di là della paura, nel mio difficile percorso di vita…. nella vita a volte ci vuole fortuna e io ho avuto la fortuna di incontrarla!
Francesca Gatta, Scunthorpe General Hospital – Cliff Gardens, Scunthorpe
DN15 7BH – United Kingdom.
In qualità di studentessa al sesto anno della facoltà di Medicina e Chirurgia, sono stata supervisionata da Novembre 2016 a Giugno 2017 dalla Dott.ssa Sonia Albanese per lo svolgimento della Tesi di Laurea sulla stenosi polmonare ed il
trattamento chirurgico della stessa nella casistica di trenta anni di esperienza del Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
L’approccio fortemente analitico, l’importante background professionale e la vasta esperienza nell’ambito della ricerca della Dottoressa hanno permesso l’elaborazione di una Tesi notevolmente apprezzata in ambito universitario e sono stati una spinta fondamentale per la mia crescita professionale.
A distanza di un anno, in un altro Paese ed in un nuovo ruolo di responsabilità, posso senz’altro confermare che lavorare con la Dottoressa è stata una rara opportunità professionale e personale. La cura dei dettagli e la continua ricerca
della perfezione che la Dottoressa è riuscita a trasmettermi hanno accompagnato il mio percorso fino ad oggi e sono apprezzati nel lavoro che svolgo quotidianamente. Il rapporto personale che ancora ci lega rimane motivo di orgoglio per una giovane dottoressa come me, perché fondato su una sincera stima ed un profondo rispetto che ho avuto la fortuna di maturare giorno dopo
giorno nei confronti di un medico, un chirurgo ed una donna che continuano ad ispirare il mio percorso di vita.
Il “GRAZIE” di Pierluigi, un giovane Paziente.
Cara Dottoressa, come sa, ho da poco compiuto 18 anni e, festeggiandoli, ho trascorso la serata più bella della mia vita, ricca di sorprese e di emozioni.
La più grande è stata sicuramente leggere i suoi auguri, è stato come avere lì, con me, insieme alla mia famiglia e ai miei amici, una persona fondamentale, che resterà per sempre nella mia vita: lei.
Non so come ringraziarla per la disponibilità e l’affetto che ha dimostrato per me e per i miei genitori. Le sono riconoscente, come da quando sono nato…
Ringrazio il Cielo ogni giorno delle grazie che mi ha regalato, nonostante la mia sfortunata patologia. E tra queste, certamente, sono compresi anche lei, la passione e la bravura con le quali fa il suo lavoro e quel lato umano che la rende
materna.
La ringrazio ancora per il suo graditissimo gesto. Spero di salutarla presto di persona, intanto le mando un abbraccio, da qui… Con tutto il mio cuore, quello che lei conosce benissimo.
Con affetto e riconoscenza.
la Sfera dell’Uomo Vitruviano.
Il ricordo di Alessandra, una Mamma.
Mi chiamo Alessandra, ho 49 anni e sono casalinga. Sono mamma di Lorenzo 17 anni e Matteo 15 anni e sono sposata con Roberto 52 anni, imprenditore.
Con la mia famiglia vivo a Riccione. Sedici anni fa abbiamo scoperto di essere in attesa del nostro secondo figlio. La gravidanza e i preparativi procedevano bene, fino a quando al V mese di gravidanza mi sono sottoposta ad un controllo di routine. In quell’occasione purtroppo abbiamo scoperto che Matteo era affetto da una malformazione cardiaca. Immediatamente i sanitari ci hanno indirizzato ad un importante centro pediatrico dell’Emilia-Romagna. In quel momento ci siamo resi conto che il problema era davvero molto grave. Dopo qualche giorno siamo riusciti ad avere un consulto presso questo Istituto. In quel momento il mondo ci è crollato addosso perché si parlava di una gravissima malformazione cardiaca associata alla sindrome di Down. Visto il problema i sanitari si sono preoccupa-
ti più di farci conoscere indicazioni sull’aborto che di pianificare un trattamento.
Noi eravamo assolutamente contrari all’aborto, così abbiamo ricercato altri ospedali competenti per questo tipo di patologia. Ci è stato indicato l’ospedale Bambin Gesù di Roma, fortunatamente siamo venuti in contatto con la dottoressa Sonia Albanese la quale ci ha prontamente organizzato tutto il percorso.
Nei mesi a seguire non solo abbiamo effettuato diversi controlli cardiologici, ma la dottoressa ci ha anche indirizzato al reparto Ginecologia dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma, dove poi ho partorito.
Il parto naturale è andato tutto bene ma all’8° mese di vita di Matteo si è reso necessario effettuare il primo intervento che la dottoressa Albanese ha condotto con un ottimo risultato.
Negli anni a seguire sempre sotto la sorveglianza della dottoressa, Matteo ha effettuato controlli periodici, fino a che nell’anno 2013 è stato sottoposto ad un ulteriore intervento chirurgico, anch’esso condotto dalla dottoressa Albanese e riuscito perfettamente.
Ora Matteo nonostante qualche limitazione in campo sportivo vive una vita normalissima. Oggi ha 15 anni, è alto 180 centimetri e pesa 75 chili.
Dimenticavo … non è affetto dalla sindrome di Down!
Con queste due righe oltre a raccontare la mia storia volevo soprattutto ringraziare di cuore la dottoressa Albanese non solo per la sua estrema competenza e professionalità, ma per come ci ha guidati umanamente in questo lungo e tortuoso percorso.
Leo Castiglione, Sindaco di Ortona.
Ogni anno, dal 1994 la città di Ortona omaggia i suoi concittadini che si sono distinti fuori dai confini comunali in diverse attività siano esse istituzionali, professionali, economiche, culturali, artistiche, sociali o di volontariato e in quelle
di studio e ricerca. È un premio legato alla storia della nostra comunità e alla sua rinascita dopo i tragici avvenimenti bellici della II guerra mondiale che vide la città di Ortona pagare un enorme tributo di sangue e distruzione tra la popolazione civile e i militari belligeranti.
Il “Premio 28 dicembre Città di Ortona” vuole quindi essere un momento di collegamento tra chi, con il sacrificio della vita, dell’impegno civile e del lavoro, ha ricostruito una città liberata dalla guerra, ma distrutta in ogni suo aspetto di vita, e chi, nella società attuale, si impegna per mantenere alti quei valori sociali, in una sorta di comunità ideale tra le generazioni che si susseguono.
Un riconoscimento e un ringraziamento che da quasi venticinque anni è un segno distintivo e identitario della nostra comunità e dei suoi valori umani. Così seguendo questa finalità lo scorso anno il Premio è stato attribuito alla dottoressa cardiochirurgo pediatrica Sonia Albanese.
Una persona legata alla sua città, anche perché la famiglia della dottoressa fa parte della storia culturale e sociale della nostra Città, il padre gestiva uno dei primi cinematografi nel quartiere storico di Ortona. La sua preziosa carriera nel
campo della medicina, ha condotto la dottoressa Albanese in giro per il mondo ma con un occhio sempre rivolto alla sua Terra natale, ai suoi affetti e ai tanti ricordi della giovinezza ortonese.
La serata al Teatro Tosti in cui ho avuto l’onore di consegnare l’Alfiere, scultura dell’artista ortonese Valter Polleggioni che simboleggia il Premio, sicuramente resterà nei miei ricordi come un momento emozionante che ha coinvolto il
pubblico in sala, affascinato dalla gentilezza e dall’entusiasmo della dottoressa. Una risorsa per l’intera comunità, non solo per le sue indubbie capacità professionali ma soprattutto per la sua carica di umanità e passione civile. Un esempio della genuinità dei valori della nostra Gente “forte e gentile”.
Maria Simona Carbone, Exprivia Spa – Consulente e Supporto Operativo c/o U.O.
Controllo di Gestione – ASL Bari 44.
Cara Sonia, oggi quando ci hai contattato è stato come tornare indietro nel tempo e a quel bel periodo che abbiamo trascorso insieme. Ricordi che sono diventati così limpidi, ci siamo legate sicuramente più nella seconda parte del
Master EMMAS in Bocconi, ricordo ancora all’inizio eri “ la pignola del gruppo” quando ti sei presentata dicendo che facevi controllo di qualità e di li per il tuo esser così precisa ti avevamo soprannominata “donna qualità” o una cosa simile, mentre io quella in cerca di una svolta, smarrita come sempre ma super social. Forse era destino che tu diventassi per quel periodo un po’ la mia bussola. Alla fine anche io ho acquisito la certificazione ISO. La partecipazione al Master è stata motivata dal forte desiderio di approfondire le tematiche affrontate durante tutto il mio percorso di formazione con l’obiettivo di mettermi in gioco in una realtà nuova e differente per poi poter riversare ed investire l’intero bagaglio di esperienza acquisita e capire il così detto “cosa voler far da grandi”.
Una cosa è certa dal punto di vista umano, almeno io, posso dire che l’esperienza del Master mi ha dato tanto, ho conosciuto tante belle persone ed ho conosciuto te. Com’è strana la vita! Quando pensi che niente e nessuno possa mai sconvolgere il tuo animo e far vibrare il tuo cuore, ecco che ti regala persone uniche e sensazioni stupende, costringendoti a rimetterti in gioco e tu sei stata una di quelle.
Non avrei mai immaginato che una donna come te facesse amicizia con una come me “capa matt” dicono a Bari ma da te volevo imparare, eri fonte di ispirazione e in futuro mi auguro di diventare una Sonia Pugliese, ho conosciuto poche donne come te, sei “molto competente” ma di gran classe.
Mi piaceva tanto parlare con te, sapevi tante cose e sapevi sempre consigliarmi infatti il tempo ti ha dato ragione….anche se lo sai io sono testarda!!!
Ti ricordi il viaggio a San Marino per la riorganizzazione del comparto operatorio dell’ospedale della Repubblica di San Marino progettata dalla Università Bocconi? Quante risate ci siamo fatte, sono arrivata a Roma perché dovevamo partire insieme, abbiamo pranzato insieme, mi hai accolto nella tua famiglia e praticamente mi hai lasciata li tranquilla come se fossimo sorelle e sei scappata per una urgenza ECMO per un paziente neonato da assistere in ospedale e poi
siamo andate tranquillamente a progettare la riorganizzazione richiesta.
Che dire vorrei riavvolgere il nastro ma come le cose della vita si può solo andare avanti, imparare e custodire.
Sono contenta, questo evento ci farà ritrovare, nonostante la distanza rimane sempre questo splendido legame.
Nicola Canosa, Professore in pensione Liceo classico Francesco Paolo Tosti.
La dottoressa Sonia Albanese, ortonese doc, è stata già insignita del premio 28 dicembre, riconoscimento che l’amministrazione comunale di Ortona assegna agli ortonesi che si sono distinti nel campo professionale, sociale e culturale. La dottoressa ha attualmente l’incarico di Responsabilità semplice per la Cardiochirurgia delle Aritmie presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Ricordo con piacere questa allieva vivace che si inseriva in quel momento in un liceo che rappresentava un vivaio di personalità che si sarebbero affermate negli anni. Io che insegnavo nell’altra sezione del Liceo, sentivo i commenti degli altri colleghi sulle sue capacità. Negli ultimi due anni del liceo ho avuto il piacere di averla come allieva tutti i pomeriggi nel corso integrativo extracurriculare di matematica e fisica che svolgeva il programma parallelo che si sarebbe dovuto svolgere al liceo scientifico. La dottoressa, in particolare presentava rare capacità di intelligenza e concentrazione che ben si integravano nell’apprendimento della matematica e della fisica astratta, ma anche di tutte le altre materie letterarie del liceo. Ebbe nella valutazione finale della maturità 60/sessantesimi da parte di una
Commissione particolarmente qualificata con a capo il latinista Giuseppe Giacalone.
La ricordo con affetto e con stima, per la sua costante capacità di accettare la sfida mentale della analisi matematica.
Filippo Canci, Professore in pensione Liceo classico Francesco Paolo Tosti.
Alla cara Alunna Dottoressa Sonja Albanese. Note e ricordi di un anno scolastico.
Avevo terminato da due mesi il mio servizio militare quale artigliere nel III reggimento Artiglieria Missili in Portogruaro (Venezia), quando ebbi l’incarico di Lettere Latine e Greche dal Provveditorato degli Studi di Chieti, dopo la rinuncia di un collega.
Mi fu assegnata la sezione B nel Liceo Classico Statale “ Francesco Paolo Tosti” di Ortona, preside di quel Liceo era il siciliano Francesco Nicolosi, Colleghi Raffaele Di Virgilio, Santacroce, Canosa, Falcone. La classe che mi fu affidata era di 14 alunni. Correva l’anno 1975-1976.
Mi trovai a mio agio sia nel contesto della città di Ortona sia in quel Liceo di recente costruzione. Ebbi modo di conoscere in modo profondo la storia di Ortona, feudo di Margarita d’Austria e città fiorente per i suoi commerci con la sponda dalmata.
Città che dal secolo XIII conserva i resti dell’Apostolo Tommaso, unico centro a poter vantare questa gloria, come Venezia, Amalfi, Salerno e la vicina Bojano.
Conobbi in quegli anni anche le tragiche vicende della” guerra del centimetro” combattuta casa per casa nel Dicembre del 1943 ad Ortona, come preteso dal feldmaresciallo Albert Konrad Kesserling, e che gli valse l’appellativo di “piccola Stalingrado”. La resistenza ostinata dei paracadutisti germanici e il generoso tributo di sangue dei canadesi della I divisione di fanteria al comando del
generale Bernard Law Montgomery. La distruzione del centro storico di Ortona
per oltre l’80%. Le vittime civili che si aggiunsero a quelle dei due eserciti, germanico e canadese.
Il mio contatto con gli Alunni fu agevole, stimolante e proficuo per me e per loro.
Ricordo il loro impegno nello studio. Ricordo l’esame di maturità a conclusione di
quell’anno scolastico, con la Commissione presieduta da un altro siciliano: Giuseppe Giacalone, illustre dantista. Commissario di Latino e Greco era il professor Manlio Ticino di Celano, latinista e autore col collega Taglieri di un libro
di versioni. Tra gli alunni ricordo soprattutto Sonja Albanese, personalità distinta e decisa già in quegli anni liceali e poi universitari e destinata ad una brillante
carriera nella nobile professione medicale. Ebbe 60/60 all’esame di maturità, dove il Professor Giacalone La interrogò recitando terzine a memoria della Divina Commedia e la dottoressa le interpretò tutte a mente riconoscendole una per una; Manlio Ticino da Celano le chiese di tradurre versioni di latino in greco a mente in simultanea.
A Sonja, Alunna eletta, nel comune ricordo e a testimonianza di un tempo felice, Con stima.
Marina Cespa, Titolare Farmacia Arielli (CH).
L’Amicizia – quella che merita la maiuscola – non ha bisogno di quotidiana frequentazione o di continue telefonate (o oggi di messaggi telematici, comunque si chiamino), non si alimenta mai della “bulimia del contatto”.
L’Amicizia è nella consapevolezza che l’Amica/o c’è, anche se lontana/o, dove la vita l’ha portata/o, con i suoi problemi, le sue difficoltà, i suoi successi. Ma comunque c’è, pronta/o a rispondere ad una nostra chiamata, magari a distanza di anni dalla precedente, anche in questo caso parlando come se ci fossimo sentiti soltanto ieri.
Credo che il rapporto amicale tra Sonia e me rispecchi esattamente questi canoni. Nasce sui banchi della scuola elementare, si rafforza negli anni del liceo e poi, anche se con più rada frequentazione (perché gli studi di Medicina l’hanno subito “rapita”), in quelli dell’Università a Bologna. Da qui Sonia ha spiccato il volo, davvero maestoso, della sua esperienza umana e professionale, senza che però tra noi, in questi tanti lustri, nulla cambiasse: come vuole, appunto, l’Amicizia.
Ricordo benissimo, soprattutto al liceo, che l’intelligenza di Sonia, indubbiamente vivace e fuori del comune, aveva una caratteristica essenziale: quella della caparbietà, della determinazione.
Riflettendoci oggi, devo dire che così Sonia si è sempre tenuta lontano dal “vizio capitale” della provincia: l’indolenza.
Spesso anche le menti più belle dei nostri paesi si piegano a questo vizio, si fermano lungamente a rimirare, come Narciso, la loro intelligenza, così perdendo occasioni e finendo per intristire. Non è stato così per Sonia: la passione per lo studio e per la conoscenza non è mai stata, in Lei, vacua ed astratta, ma sempre finalizzata al miglior risultato, come ha via via testimoniato il suo fulgido percorso professionale e sociale. Un percorso che si è svolto e continuerà a svolgersi avendo come stella polare il bene del “prossimo più debole” per antonomasia, cioè i bambini che soffrono, e che si completa nell’impegno per il miglioramento della condizione della donna e per l’effettività delle pari opportunità tra i generi, impegno che da sempre anima Sonia e che da oltre trent’anni Ella esprime nell’Associazione internazionale “Zonta”, in cui assolve con dedizione ad importanti incarichi.
Ad intelligenza, determinazione, dedizione per gli altri, Sonia accompagna un altro profilo: la consapevolezza dei propri mezzi, delle proprie competenze e, quindi, dei propri meriti. E questo la porta ad essere esigentissima con se stessa, a tirar fuori dagli altri tutto quanto di meglio possano dare, ma anche a gioire dei risultati raggiunti e delle relative attestazioni, perché frutto di impegno e di dedizione illimitati.
In tutti questi anni Sonia ha sempre mantenuto vivo il contatto con Ortona, che Le ha già tributato il meritato riconoscimento. Ma l’assegnazione, oggi, de “Il Frentano d’Oro”, è riprova che l’intero territorio della Frentania, ben oltre i confini della Città natìa, vede in Sonia una delle sue più elevate e fulgide espressioni: ed essere in prima fila a festeggiarla, addirittura testimoniando le Sue indiscutibili e rare qualità umane e professionali, mi commuove e mi riempie di gioia.
Salvatore Giannico, Cardiologo Pediatra Servizio di follow-up del cardiopatico
congenito DMCCP- Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Ho conosciuto la dott. Sonia Albanese la prima volta nel 1990 durante uno stage che svolgeva presso il nostro Dipartimento di Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, inviata dall ‘Università di Bologna. Mi venne a chiedere informazioni riguardo un volume sulle cardiopatie congenite che avevo prodotto in stampa e che mi pregiai a quel punto di regalarLe. In quel momento nel nostro Centro vi era un gran via vai di giovani desiderosi di apprendere la cardiologia pediatrica e le tecniche cardiochirurgiche di trattamento.
L’ innovazione rappresentata dalla costituzione negli anni ’80 del primo Dipartimento italiano di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica voluto dal Prof. Guzzanti e con a capo il Prof. Marcelletti rappresentava un volano di attrazione per giovani intelletti che arrivavano da tutto il mondo.
Galeotto fu per la Dottoressa in quegli anni l’incontro con uno di questi giovani della nostra Scuola, il Dott. Adriano Carotti che sarebbe diventato in seguito suo marito e poi responsabile del gruppo cardiochirurgico.
Nel 1998 seppi che la Dottoressa sarebbe ritornata come staff nella nostra struttura implementando il gruppo dei cardiochirurghi che si era raccolto sotto la guida di Roberto Di Donato dopo la partenza del Prof Marcelletti. Le nuove tecniche chirurgiche, la codifica delle cardiopatie congenite, l’archiviazione informatizzata di dati clinico-strumentali della ormai popolosa popolazione dei nostri bimbi cardiopatici, i nuovi sistemi organizzativi e di comunicazione internet ci trovarono subito alleati verso l’innovazione tecnologica a vantaggio della circolazione di idee e di intuizioni nel Dipartimento, e quindi anche dell’assistenza dei nostri piccoli pazienti. Se penso a Sonia Albanese come compagna di lavoro, mi ritorna in mente la forte impressione, in questi anni di collaborazione, di un approccio sempre scientifico e di rigore metodologico applicati quotidianamente in un lavoro che non può essere solo artigianato di altissimo livello esposto alle intuizioni e alle improvvisazioni anche geniali. Ma una caratteristica umana della dottoressa, non comune purtroppo, è una schiettezza morale che pur nei momenti di contrasto e di contradditorio ci ha permesso un profondo rispetto reciproco. Da questo deriva anche la consapevolezza di aver comunque sempre dato il massimo possibile nella nostra comune attività clinica, nel rispetto, denso di affetto autentico, dei numerosi pazienti trattati insieme e delle loro Famiglie.
Andrea Donti, Responsabile Unità Operativa di Cardiologia Pediatrica e dell’Età Evolutiva Policlinico Universitario S.Orsola-Malpighi, Bologna.
Carissima Sonia, in queste poche righe che scrivo di getto non ricorderò quello che abbiamo fatto insieme nella esperienza comune in quel di Bologna ma come lo abbiamo fatto perché è questo soprattutto che mi torna alla mente. Devo essere sincero e tu lo sai, non avrei mai pensato di fare il cardiologo pediatra ma se sono ormai 30 anni che faccio questo lavoro lo devo in parte anche a te. Era il 1990 quando ci siamo conosciuti per la prima volta all’Istituto di Cardiologia: io appena specializzato, catapultato nel mondo delle cardiopatie congenite con poche nozioni di base e tu, seppur giovanissima, già punto di forza della Cardiochirurgia Pediatrica insieme a Lucio Zannini e Gaetano Gargiulo. Ricordo con piacere e riconoscenza come tu abbia voluto e saputo guidarmi nei miei primi approcci al mondo complesso della cardiochirugia pediat rica. Sempre pronta a dare risposta alle mie mille domande, sempre disponibile a ragionare
e discutere insieme, sempre sincera nell’incoraggiarmi e supportarmi nelle mie prime esperienze di cardiologo interventista (ma che strana anatomia è questa? chiamiamo Sonia e chiediamole lumi!). In effetti, la cosa che ricordo con maggior piacere di quegli anni è la grande collaborazione fra cardiologi e cardiochirughi; non quella di facciata che si racconta ai congressi ma quella vera e sincera, fatta di confronto e talora anche scontro ma sempre costruttivo che ci ha permesso di crescere e migliorare negli anni.
Penso che questa sia stata la qualità migliore del nostro gruppo, riconosciuta da tutti come rara e preziosa. Ma per essere un buon cardiochirurgo pediatra serve anche tanta passione e dedizione al proprio lavoro; queste cose le ho viste ogni
giorno in te come nei tuoi colleghi più “anziani” (Lucio e Gaetano non me ne vorranno…) e, devo dire, anche nei miei maestri di cardiologia come il Prof. Picchio ed il Prof. Bonvicini. Forse non sono la persona più qualificata per dare giudizi ma penso che tutti insieme si sia fatto veramente un buon lavoro in quegli anni bolognesi. Da parte mia, mi ritengo fortunato per aver fatto parte di quel gruppo ed aver avuto la possibilità di lavorare con persone come te, non solo colleghi ma soprattutto amici.
Questo riconoscimento al tuo lavoro di tanti anni è ben più che meritato ma sono sicuro che sarà solo un punto di partenza per tanti nuovi successi e soddisfazioni.
Con affetto.
Fabrizio Drago, Responsabile UOC di Aritmologia – DMCCP. Osp. Pediatrico
Bambino Gesù- Roma, Palidoro.
La Dott.ssa Sonia Albanese da qualche anno collabora con la UOC di Aritmologia del nostro Ospedale occupandosi della parte chirurgica di questa relativamente nuova branca della cardiologia. La sua grande esperienza nel campo della cardiochirurgia pediatrica le ha permesso di dare un grande contributo in questo campo. Gli impianti di pacemaker e defibrillatori epicardici, l’estrazione di elettrocateteri endocardici di questo tipo di device, l’ablazione chirurgica delle aritmie nei bambini con cardiopatia congenita e non, sono ormai una realtà nell’Ospedale Bambino Gesù, grazie all’opera instancabile della dottoressa. Personalmente, nutro una grande stima dal punto di vista professionale ed umano per la Dr.ssa Sonia Albanese. La sua preparazione nell’ambito della Cardiochirurgia Pediatrica e la sua personale determinazione fanno di Lei un medico chirurgo nel quale è facile riporre la propria fiducia perché, oltre a saper essere davvero infaticabile nella cura dei piccoli pazienti è sempre disponibile al confronto e alla collaborazione nei progetti di terapia interventistica di avanguardia.
Elisa Iannella, Anestesista-Rianimatrice Pediatrica Azienda Ospedaliero-
Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna.
Ho conosciuto Sonia durante il Corso di Alta Formazione (CAF) Manageriale tenutosi presso l’Università degli studi di Bologna, nel 2016. Avevo sentito parlare di lei ai tempi della sua attività lavorativa in Cardiochirurgia Pediatrica all’interno del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, ma non avevo mai avuto occasione di incontrarla. Fare la sua conoscenza è stato un piacevole incontro sia da un punto di vista umano che professionale. Gli aspetti che mi hanno colpito maggiormente sono l’entusiasmo e la passione per il suo lavoro associati a quella sensibilità ed empatia che con il passare degli anni rischiano di essere “sbiaditi” dalla stanchezza e dallo stress che inevitabilmente, accompagnano il lavoro del
medico. Durante il CAF ho avuto modo di confrontarmi e di apprezzare altri aspetti che un medico ospedaliero deve possedere al di là delle proprie competenze strettamente professionali, ossia la capacità di valorizzare e di gestire le risorse umane dei colleghi, del personale sanitario e della comunità scientifica di cui si fa parte. Sonia ha perfettamente colto questo aspetto e mi ha convinto ancora di più nel credere nel lavoro di squadra, perché è solo attraverso la valorizzazione e la complementarietà di ognuno di noi che riusciamo ad ottenere risultati migliori; l’ho letto nel suo volto quando al termine di un delicato e complesso intervento cardiochirurgico mi ha presentato e mostrato con orgoglio l‘equipe della Terapia Intensiva Cardiochirurgica Pediatrica del Bambino Gesù di Roma.
L’incontro con Sonia è stato contagioso e di grande incoraggiamento, per questo non dimenticherò mai l’opportunità di crescita e di rinnovata consapevolezza su come essere un medico a tuttotondo che mi ha trasmesso.
Bruno Torinetto, Professore Associato di Cardiochirurgia Università degli
Studi di Bologna ALMA MATER.
Nel suo bellissimo libro “Centomila gavette di ghiaccio”, Giulio Bedeschi così descrive l’arrivo del corpo di spedizione alpino in Russia:
“Abituati a scalare le montagne, appena messo il piede nella pianura russa hanno testato la consistenza del suolo,poi, soddisfatti, hanno cominciato a marciarecon passo lento ma costante percorrendo in questo modo tanti chilometri ogni giorno senza uno sforzo apparente”.
E di chilometri l’alpino Sonia, motivata, tranquilla ma fortemente decisa a raggiungere gli obiettivi che si era prefissati ne ha percorsi parecchi nel corso della sua esistenza professionale fino ad arrivare, nel Maggio 2017, a vincere il concorso da primario UOC di Cardiochirurgia, Ospedale ARNAS Civico di Palermo. Questo lungo percorso si ricostruisce facilmente esaminando il ponderoso curriculum dal quale si evince la completezza della preparazione clinica, la validità
della produzione scientifica e la continua ricerca al miglioramento perseguita attraverso la frequentazione di numerosi centri cardiochirurgici nazionali e internazionali e la partecipazione a numerosi corsi d’aggiornamento.
La Dr.ssa Albanese è arrivata nel nostro Istituto, a Bologna, nel 1987 introdotta dal Prof. Angelo Pierangeli, che ci ha comunicato “arriva una giovane chirurga abruzzese che, dopo una breve esperienza in chirurgia generale vuole dedicarsi alla cardiochirurgia”. A breve distanza dal suo arrivo nasceva, a Bologna, sotto
la guida dei Dottori Zannini e Gargiulo, la cardiochirurgia pediatrica e la Dr.ssa Albanese, su suggerimento del Prof. Pierangeli, entrava a far parte di quel gruppo
che, in breve tempo, raggiungeva traguardi molto prestigiosi in quella difficile branca. Nell’occasione la Dr.ssa Albanese, che nel 1992 si era specializzata in cardiochirurgia, apportava subito un importante contributo personale effettuando periodi di addestramento presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma con il Prof. Marcelletti, l’ospedale Laennec di Parigi con il Prof. Vouhe e il Moffitt Hospital della University of California of San Francisco con il Prof. Hanley.
Nel 1998, anche grazie all’opera di Cupido, che le ha fatto conoscere Adriano Carotti (suo attuale marito), si trasferiva definitivamente al Bambino Gesù di Roma, dove tuttora presta servizio, in attesa andare a dirigere la Cardiochirurgia Pediatrica di Palermo. Durante la sua permanenza a Bologna le occasioni di collaborare con lei sono state per me piuttosto saltuarie.
I nostri rapporti sono diventati più assidui tra il 2000 e il 2008 quando, in qualità di Segretario della nostra Società Scientifica, mi sono spesso interfacciato con lei che è stata Segretario, Vice Presidente e infine Presidente della Sezione della Cardiochirurgia Pediatrica.
È stato in quel periodo che ho avuto l’onore e l’onere di coordinare il Progetto Baby Heart, una bellissima, avvenieristica iniziativa coinvolgente tutta la cardiochirurgia pediatrica italiana con l’obiettivo di mettere a punto un sistema di
controllo e verifica della qualità nei loro reparti. In qualità di coordinatore di quel gruppo ho apprezzato moltissimo le doti organizzative ed operative della Dr.ssa Albanese che, contrariamente alla maggior parte dei suoi colleghi, ha sempre creduto in quel progetto senza arrendersi mai e apportando il suo prezioso contributo. A lei si deve, infatti, se il progetto è stato presentato al Ministro della
Salute in carica all’epoca, a lei e solo a lei si deve se l’intero progetto è stato tradotto e pubblicato in inglese avendo così una diffusione internazionale.
Ma siccome non si vive di sola cardiochirurgia, la Dr.ssa Albanese ha avuto anche il tempo e il desiderio di dedicarsi alla musica (suona il pianoforte), all’archeologia, a corsi di cucina e di giardinaggio, oltre che essere molto attiva in ambito associativo medico o in associazioni ad impronta femminile.
Posso testimoniare per esperienza personale che ha una bellissima casa e che è un’ottima cuoca e, all’occorenza, è in grado di organizzare senza problemi qualsiasi tipo di incontro.
Complimenti vivissimi per quanto finora fatto e auguri di un ulteriore miglioramento.
Un forte abbraccio.
Riccardo Baci, Dirigente Responsabile UOC Programmazione e Gestione At-
tività Economiche e Finanziarie ASL Teramo.
Lavorare nel settore sanitario rende indispensabile acquisire delle conoscenze specifiche che solo una formazione ad hoc e soprattutto l’esperienza sul campo possono determinare. Tra le tante peculiarità, il settore sanitario si caratterizza per la presenza di numerose figure professionali tra loro interdipendenti, depositarie ognuna di una forte specializzazione, di una spiccata autonomia professionale e di una formazione specifica. Naturalmente sto parlando di medici, infermieri, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, oss, amministrativi, ecc.. Purtroppo ognuna di queste professioni parla una propria lingua, con conseguente difficoltà di confronto, ne derivano incomprensioni e conflitti che rischiano di compromettere o ostacolare l’attività sanitaria che dovrebbe essere l’obiettivo
ultimo al quale tendere.
Il conflitto più evidente è quello tra professionalità amministrative e professionalità sanitarie, che porta gli amministrativi a pensare che i
sanitari non abbiano competenze manageriali e porta i sanitari a ritenere gli amministrativi troppo numerosi e addirittura impegnati ad ostacolare l’attività sanitaria. In quanto amministrativo puro (laurea in economia e commercio, master
in management sanitario e 17 anni di lavoro amministrativo in Sanità), ho però capito ben presto che solo la collaborazione e il confronto tra professionalità diverse può determinare una corretta gestione delle aziende sanitarie. Per questo
sono sempre alla ricerca di sanitari con i quali confrontarmi, insieme ai quali analizzare i processi produttivi e calcolarne i costi.
Poco più di un anno fa l’AGENAS ha pubblicato un bando per la formazione avanzata di un gruppo di valutatori delle performance, sia economiche, che di esito, delle aziende ospedaliere. Si trattava di una grande opportunità. Oltre
seicento professionisti senior della sanità hanno fatta domanda. AGENAS ha selezionato in quell’occasione circa 60 professionisti sia sanitari che amministrativi, tra i quali il sottoscritto, ed ha iniziato un corso intensivo durato un mese. Questa è stata l’occasione per conoscere numerosi colleghi, tra questi anche Sonia Albanese, cardiochirurgo pediatrico di grande esperienza.
Immediatamente ho colto in Sonia la voglia di confrontarsi con altre professionalità e un profondo interesse per gli aspetti non solo attinenti
all’attività specialistica svolta, ma anche di tipo manageriale.
Questa è stata una ghiotta occasione innanzi tutto di amicizia e poi per instaurare un importante confronto tra professionalità diverse su temi manageriali e, man mano che la formazione procedeva, per elaborare una visione condivisa che era il frutto delle esperienze da noi condotte negli anni. Sarebbe stato interessante cercare di tradurre in pratica quanto appreso in questo percorso formativo e non si può escludere che questa occasione non possa concretizzarsi nei prossimi mesi, unendo così la visione di chi quotidianamente lavora per salvare vite, perdendo di vista, il senso del consumo di risorse che ne consegue e la visione di chi invece è da sempre impegnato nella ricerca di maggiore efficienza organizzativa e gestionale, perdendo di vista, purtroppo a volte, il fatto che si abbia a che fare con dei pazienti.
Certamente Sonia ha la pacatezza, la decisione, la formazione e le capacità per essere un ottimo manager nella gestione della sua unità operativa e questo spero possa rappresentare per lei un augurio per l’avvio di un’ulteriore carriera ai vertici di un’intera azienda sanitari.
Lorenzo Fenech, Associate Professor of Practice Health Management and Not
for Profit. Sda-Bocconi, Milano-Italia.
Tre aspetti mi legano profondamente alla Dott.ssa Sonia Albanese. La passione per il settore per il quale e nel quale lavoriamo, la stima professionale e un’amicizia sincera. Occupandomi di operations management in sanità, ho conosciuto Sonia come tutor Bocconi del gruppo di lavoro “Diagnosi del Percorso Chirurgico: Proposta di riprogettazione del B.O. ISS della Repubblica di San Marino”, attivato nel 2015 come percorso di formazione sul campo all’interno del Master EMMAS di SDA Bocconi. In quell’occasione, si è distinta per la sua leadership e per l’acuta lettura dei contesti istituzionali e organizzativi. Con quel mix di sana testardaggine che contraddistingue le persone tenaci e di spontanea ironia, Sonia ha subito conquistato il gruppo di lavoro (credo proprio di poter parlare a nome di tutti!). A distanza di un anno, è stata quindi selezionata tra gli ALUMNI EMMAS per partecipare a un progetto d formazione continua in cui, secondo un principio di learning by doing, un gruppo di ex-alunni del Master sono stati chiamati a mettersi in gioco per portare avanti il progetto Associate Professor of Practice Health Management and Not for Profit. Sda-Bocconi, Milano-Italia “Integrazione ospedale territorio per la gestione del paziente cronico con patologia chirurgica”, con l’intento di supportare l’azienda di Udine in una problematica particolarmente rilevante e critica dal punto di vista gestionale. Difficile pensare che dei professionisti, dopo aver appena affrontato un Master e in piena attività lavorativa, si rimboccassero di nuovo le mani in un progetto del genere. I risultati parlano da soli e in quell’occasione Sonia si è mostrata decisiva
per le analisi sul modello gestionale per i pazienti affetti da arteriopatia obliterante periferica cronica. Il modello da Lei costituito è stato poi applicato dall’Azienda e sposato dai chirurghi vascolari, rappresentando un valido modello di intefrazione fra Ospedale e territorio.
Cosa c’entra tutto questo con l’amicizia? Mi piace concludere con un pensiero di Cicerone: “Si devono mangiare insieme molti moggi di sale perché sia completo il dono dell’amicizia”.
Con stima.
Michele De Sario, Medico Legale Libero Professionista – Milano.
È motivo di sincero orgoglio quello di poter affermare di conoscere la dott.ssa Sonia Albanese. Come pure ragione di profonda soddisfazione poter dire di di aver affrontato insieme il percorso formativo EMMAS, durante il quale ho avuto
modo di apprezzare le doti di schiettezza, puntualità e sincera generosità di Sonia, cui auguro di non fermarsi mai, di superare tutte le barriere della nostra società e del mondo della sanità, poiché tutti noi, professionisti sanitari, abbiamo bisogno del suo contributo e della sua preparazione.
Sonia, siamo con te!
Michele Alzetta, Direttore UOC Pronto Soccorso OC Venezia AULSS 3 Serenissima.
Della Dottoressa Sonia Albanese conoscevo soltanto la fama nell’ambito della Cardiochirurgia Pediatrica, meritata in seguito a decenni di di lavoro professionale di altissimo livello sia in campo clinico che scientifico. Nel 2014 me la sono ritrovata compagna nell’avventura di due anni di formazione EMMAS – Executive Master in Management delle Aziende Sanitarie e socioassistenziali della SDA Bocconi a Milano. Durante il percorso di studi manageriali che abbiamo condiviso ho potuto apprezzare il rigore intellettuale e la dedizione della dottoressa Albanese, che testimoniavano quanto la fama acquisita in campo professionale sia assolutamente meritata e frutto di duro lavoro. È stata umanamente disponibilità a mettersi in gioco anche in un ambito professionale diverso da quello strettamente medico, anche qui dimostrando assoluta competenza che l’ha portata a spiccare anche all’interno di questa esperienza formativa. Quasi scontato dire che alla fine di questo percorso formativo è stata premiata, ottenendo il titolo “cum laude”.
Al di là delle doti accademiche e professionali mi piace però ricordare questo pezzo di strada fatto insieme con Sonia come amica e collega. Sonia è una persona a tutto tondo, appassionata della realtà in tutti i suoi aspetti, che ha comunicato a me e a tutti i colleghi una grande passione umana e civica. È stata un elemento importante del clima positivo e costruttivo che abbiamo sperimentato tra di noi durante questo percorso di studi, una collega e compagna di eccezione.
Sono grato di aver avuto l’occasione di conoscerla e mi dispiace vivamente di non poter essere presente di persona a questa sua meritatissima premiazione.
Sonia, vivissime congratulazioni!
Un abbraccio.
Roberta Bortolucci, Presidente del Centro Studi Progetto Donna e Diversity Mgmt
Life & Business Coach.
È stata Mariella Zezza a farmi conoscere Sonia Albanese, dicendomi:
“con questa persona ti troverai benissimo, è una combattente come te e come te spende una parte della sua vita a favore delle donne”.
Ed è stato proprio così, da allora è nata non solo una grande amicizia ma una stima reciproca e molti lavori insieme. Ci siamo infatti ritrovate entrambe nel Comitato Nazionale di Parità del Ministero del Lavoro. Questo organismo, composto da donne rappresentanti di associazioni di categoria, pubbliche amministrazioni, associazioni e sindacati, è stato il luogo in cui ho sperimentato per la prima volta come persone con anime e interessi diversi possono lavorare e
produrre innovazione per un obiettivo comune.
Con Sonia ci trovavamo sempre molto in linea sulle strategie da adottare per la valorizzazione delle donne in ambito sociale e aziendale. Il suo lavoro, affascinante e con il peso della massima responsabilità, di cardiochirurga pediatrica, la porta ad avere la sensibilità e la forza di chi ha a che fare con il dolore, l’attesa, la rinascita; di chi ha come utenti donne/madri e nello stesso tempo ha il compito di dirige altre donne in ospedale. Eppure anche nei momenti in cui la incontravo e capivo da gesti, dalle spalle abbassate, dallo sguardo più profondo del solito che stava vivendo momenti non facili, anche in quelle occasioni non l’ho mai vista rifiutare un appoggio, non buttarsi a capo fitto in nuove idee e azioni che aiutassero altre donne nel mercato del lavoro. Insieme abbiamo sostenuto e/o portato avanti progetti finanziati dal Ministero del
Lavoro e ricordo alcune colleghe con cui vi era immediata sintonia come Giovanna Zago, Giovanna Boschis, Fatima Mannino, Laura Frati Gucci, Eva D’Onofrio, Rosa Gentile, Grazia Brinchi, Ornella Petillo, Elisa Cancellieri e Marilù
Galdieri ma l’elenco dovrebbe essere molto più ampio. Essere in sintonia vuole dire ascoltare, discutere (anche animatamente), dibattere, convincere o farsi convincere, ma alla fine riuscire a far emergere l’azione positiva migliore a favore delle donne.
Il Comitato Nazionale di Parità è stato (parliamo di una mia presenza di alcuni anni fa) un Organismo di grande promozione e sensibilizzazione sui temi della discriminazione delle donne. Ricordo su tutti il progetto ‘Pari Opportunità, Competitività e Qualità per le Imprese in cui, con il Centro Studi Progetto Donna e Diversity Mgmt di cui sono il Presidente, si è andati a sperimentare un modello di Certificazione di Genere in alcune aziende di Unindustria. Nel 2010 parlare di Certificazione di Genere nelle imprese voleva dire portare una reale innovazione
culturale e organizzativa nelle imprese, coinvolgendo i Responsabili del Personale ei Sindacati.
Sonia è stata tra le grandi sostenitrici del progetto aiutando a diffonderlo in tutti i distretti italiani Zonta. Altro grande tema in cui abbiamo lavorato fianco a fianco è stata la formazione all’empowerment per le donne. Sonia ha sempre sostenuto – e in questo siamo perfettamente allineate- che non basta cambiare la cultura di una società o l’organizzazione delle aziende se non aiuti anche le donne a sentirsi autrici e responsabili del proprio benessere emotivo e delle proprie competenze. Abbiamo progettato percorsi di empowerment per le socie Zonta e percorsi per acquisire maggiori competenze nell’ambito della gestione della diversità di genere.
Ma in tutti questi anni di amicizia quello che mi stupisce nelle sue telefonate è la forza e la vivacità con cui lancia sempre nuovi progetti, nuove aree ti intervento, nuove partnership.
Se pensate che le pari opportunità sia un argomento in cui al giorno d’oggi si è già detto e fatto a sufficienza… state lontane/i da Sonia Albanese.
Ilaria Caldarera, Alta specializzazione – Responsabile DS Cardiologia Ospedale sant’Orsola di Bologna Dr.ssa Dolores Scarfoglio Cardiologia – Ospedale di Bentivoglio.
La conoscenza con la Dr.ssa Sonia Albanese risale ad un periodo, gli anni ottanta, di profondi cambiamenti nei protocolli clinici in Cardiologia e Cardiochirurgia ai quali abbiamo collaborato. L’evoluzione tecnologica delle forme diagnostiche quali l’ecocardiografia e la radiologia (TC e Risonanza Magnetica) permetteva
uno scambio diretto di opinioni tra Cardiologi e Cardiochirurghi, impensabili fino a poco tempo prima.
Tutti questi aspetti di collaborazione hanno successivamente portato ad una evoluzione negli anni successivi fino ai nostri giorni con una condivisione dei protocolli. Quello che adesso è considerata una consolidata pratica clinica negli anni ottanta era ancora da esplorare, ed in questo ambito si è mossa la nostra collaborazione professionale, resa però possibile perché basata su una profonda conoscenza e stima personale.
Sicuramente l’ecocardiografia è stato il terreno di collaborazione e di confronto tra Cardiologi e Cardiochirurgi, sia nella fase preoperatoria che intraoperatoria, resa possibile dall’introduzione delle sonde transesofagee. In quegli anni la collaborazione nell’ambito dell’Università di Bologna, dove esercitavamo in
qualità di ricercatore confermato e di borsiste, portò con la dr.ssa Albanese ad una codifica funzionale allo studio ecocardiografico sistematico delle patologie valvolari mitraliche con la l’applicazione delle prime metodiche di plastica chirurgica evitando la sostituzione che rappresentava una metodica codificata.
Questa stessa collaborazione fu estesa alla codifica intraoperatoria del risultato cardiochirurgico, introducendo un sistema di valutazione qualitativa che infondeva coraggio sulle nuove metodiche di correzione nell’ambito delle cardiopatie congenite.
Anche in questo caso la stretta conoscenza e stima reciproca sono state una delle “molle iniziali” per portare avanti le prime fasi di una metodica che attualmente è comunemente utilizzata anche da altri professionisti quali gli anestesisti.
Sulla scia iniziale di tale collaborazione sono poi state aperte altre strade di lavoro comune quale lo studio per la realizzazione di una banca degli homograft, che consiste nella conservazione di tessuti umani quali valvole ed arterie, preferiti
in alcuni casi (prevalentemente nei giovani) per la riparazione di patologie cardiache per la loro bassa trombogenicità’ e nei casi di recidiva di infezioni su precedenti protesi impiantate. Questa banca è ancora operativa e ha permesso al nostro Istituto di risparmiare nell’utilizzo di presidi esterni.
Come ultimo aspetto della nostra collaborazione svolta in quegli anni non bisogna dimenticare gli studi in merito alla fase clinica, postoperatoria, del paziente operato. Fino a quel periodo il mondo dei chirurghi e quello dei cardiologi erano completamente separati, ma da allora si è iniziato a condividere le proprie conoscenze con l’impostazione di studi sull’andamento clinico dei pazienti che uscivano dalla terapia intensiva postoperatoria e venivano trasferiti nel reparto di degenza. Studi iniziali sulle complicanze e la gestione postoperatoria dei pazienti negli anni hanno portato alla formazione degli attuali reparti gestiti in collaborazione da cardiologi e cardiochirurghi. Ed è grazie a persone come la Dott.ssa Albanese che siamo arrivati a questi risultati di team.
L’occasione di questo importante riconoscimento conferito alla dr.ssa Albanese è per noi un momento di soddisfazione per il meritato traguardo raggiunto da una brillante professionista nonché cara amica, ma anche motivo di ripensamento della nostra evoluzione professionale.
Dopo questo periodo di collaborazione, che ha corrisposto al periodo di studio post specializzazione, ognuna di noi ha intrapreso strade professionali differenti; rimane tuttavia il ricordo di tale periodo, colmo di entusiasmo e di passione allo studio, nel quale con i propri sforzi personali si è iniziata una strada che ha portato a modificazioni strutturali permanenti nell’attuale pratica medica.
Ute Scholz,
Graziella Rivitti, Funzionaria, componente CUG Mnistero Sviluppo Economico (Laurea in Giurisprudenza, Master Formatori/ici Esperti/e Pari Opportunità e Women’s Studies).
Uno dei principi fondamentali sanciti dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e dal diritto comunitario è l’uguaglianza tra donne e uomini, l’Unione europea da sempre si pone ambiziosi obiettivi per assicurare le pari
opportunità e l’uguaglianza di trattamento e per la lotta contro ogni discriminazione e violenza basata sul sesso. Il principio, la cui attenzione è
attività fondamentale fino a divenire ragione di vita per alcune persone, associazioni ecc., in particolare tra le molte donne impegnate, alcune, le più note riescono ad interessare l’attenzione mediatica ma molte, molte di più, meno celebri si occupano nel quotidiano alla costruzione reale di un mondo paritario.
È tra queste donne, che vorrei includere Sonia Albanese, che mi pregio di aver incontrato, instancabile e operosa e rigorosa rappresentante italiana dell’Associazione femminile internazionale Zonta International, nota per servizi internazionali e locali a favore della donna, attenta allo sviluppo culturale e sociale della donna, nonché al rispetto dell’immagine della stessa, in una società che non può permettersi di dimenticare l’impegno professionale della vita di tutte le donne che contribuiscono al progresso e lo sviluppo in una storia che non può essere rappresentata da entrambi i generi. (Zonta, associazione di professioniste che si autofinanziano per promuovere la condizione della donna nel mondo, presente in ben 63 Paesi, con rappresentanza attiva all’ONU di Ginevra e di New York, all’Ilo, a Strasburgo e in Italia al Comitato Pari Opportunità del Ministero del Lavoro).
La conoscenza con Sonia risale al 2011 ed è legata alle attività istituzionali di cui il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni del Ministero dello sviluppo
economico, di cui sono componente, si è fatto portatore negli anni, in relazione al Contratto di servizio con la RAI, una grande mobilitazione della società civile tramite l’appello donne e media per la valorizzazione non stereotipata e non discriminatoria dei ruoli di genere a cui molte associazioni femminili hanno fornito il loro contributo. E come non ricordare, ancora tra i vari temi di impegno istituzionale, che ci accomuna, quello che ci ha visto collaborare, in occasione del seminario organizzato dal MiSE, presso l’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo che nel mese di marzo dedica al tema della donna (progetto L’Europa è per le donne), “Donne che resistono. Le imprese femminili lanciano la sfida alla crisi” che ha compreso le voci ed i contributi qualitativi delle donne al sistema economico nazionale ed il ruolo fondamentale in termini di innovazione e creatività che rappresentano. Sonia rappresenta un esempio concreto, di donna che nonostante un’intensa attività professionale, (prima donna in Italia a realizzare
un trapianto cardiaco pediatrico) non esita ad assumersi responsabilità civili, a prendersi carico di quell’’impegno che il Parlamento europeo promuove per le pari opportunità e le politiche per l’uguaglianza di genere, con l’intento di valorizzare la vita associativa femminile.
Simpatia ed sintonia, anche se distanti nostri percorsi di lavoro, accompagnano la stima e l’ammirazione del nostro essere donna in quella dimensione culturale che condividiamo e in nome della quale partecipo lieta al prezioso riconoscimento che ricevi, con affetto Sonia.
Gabriella Cims, promoter Appello Donne e Media.
Tre tesimonianze associate:
Amy Simonetti, Presidente Zonta Club Roma Capitolium 2016/2018 Manager in gestione immobiliare, Zonta International Area 03 Distretto 28 Area Director,
Gabriella Fumarola, 2016/2018 Pianista Docente di Musica e Critico musicale
Zonta International Area 03 Distretto 28 Area Director,
e
Laura Santagada, 2018/2020 Dottore commercialista e Revisore legale dei conti. Donna dal carattere volitivo e generoso, la dottoressa Sonia Albanese, si è fatta apprezzare in Zonta International, fin dall’inizio della sua presenza, per le sue doti umane, per il suo spiccato senso del rispetto delle persone e delle regole, per l’attenzione alle problematiche che afferiscono al femminile.
La coerenza è la sua bussola fermamente orientata verso la mission dell’associazione, che per vocazione promuove il miglioramento dello status delle donne nel mondo; la fermezza del suo agire conferisce alla persona i tratti di un
modello femminile positivo. Non a caso nell’adempimento dei vari ruoli finora svolti in Zonta International Sonia Albanese ha saputo proporre sempre una prospettiva innovativa nella scelta delle azioni da perseguire, non distogliendo però lo sguardo dai valori importanti che regolano le relazioni umane all’interno del sodalizio zontiano, tanto a livello nazionale quanto internazionale. Si può affermare serenamente che il suo è un modello di leader capace di gestire il confronto in una doppia direzione: verticale quando il confronto avviene con personalità apicali e di spicco sia in Zonta International che nel mondo professionale e sociale; orizzontale nelle relazioni umane in generale e con le Zontiane, in particolare le più giovani, rivelando le sue doti di Mentore prodigo di consigli e, al contempo, con molta discrezione e riservatezza, anche quelle di madre e moglie ammirevole.
La sua spiccata personalità le ha consentito di mettersi in luce a più livelli ricoprendo in Zonta International incarichi via via sempre più importanti e impegnativi. Attraverso dedizione e abnegazione ammirevoli si è distinta nella osservazione e nella divulgazione di tematiche femminili che attengono alla parità di genere, ai diritti umani, alla salute e al benessere psicofisico delle donne, divulgando il suo pensiero all’interno dell’organizzazione e ad ogni livello di confronto nel rispetto del cordiale agreement.
Notevole è stato il suo contributo in seno al Comitato Nazionale di Parità del Ministero del Lavoro dove in qualità di Consigliera, per sette anni consecutivi e con autorevolezza, è stata la voce di Zonta International nella disamina di problematiche legate al mondo del lavoro femminile a più livelli e nelle più varie forme, e di molteplici progetti attraverso i quali associazioni e imprese hanno potuto svolgere e garantire lavoro per le donne, distribuito su tutto il territorio nazionale. Fra le iniziative più significative che l’hanno vista protagonista se ne ricordano due di particolare importanza: l’impegno nel fundraising fra i club Zonta dell’Area 03 Distretto 28 a favore dell’Accademia Internazionale dell’Immagine, Scuola di Alta formazione sita nella città de L’Aquila, distrutta dal terremoto nel 2009; l’impegno nella costituzione dell’Unione dei club Zonta italiani, ratificata nel 2013 con la nascita dell’Interclub Zonta Italia, organismo non istituzionale, ma atto a realizzare in sinergia e a livello nazionale progetti e service in ambito di advocacy.
Ha profuso il suo impegno anche per la fondazione di nuovi club fra i quali Zonta Palermo Zyz e Zonta Roma Capitolium di cui è stata SOM, e del club Zonta Matera.
Dopo le cariche di Presidente dei club Zonta di Bologna e di Roma, Sonia Albanese è stata Area Director – carica di livello nazionale -, Vice Governor, Governor e PR & Communication del Distretto 28 di Zonta International.
Il suo impegno zontiano ha proseguito ancora oltre con la carica di International Director nel biennio 2016/2018 e con la recente elezione come membro dell’International Nominating Committee per il biennio 2018/2020. A tal proposito è importante evidenziare che per ricoprire cariche nell’ambito del direttivo internazionale i Leader sono eletti democraticamente dalla base in occasione delle Convention di Zonta International alle quali partecipano le Zontiane dei 66 Paesi del mondo in cui l’organizzazione è presente ed opera.
Come autorità zontiane, in nome di Zonta International e dell’amicizia che ci lega, sottoscriviamo insieme e con pensiero unanime questa breve nota sulla dottoressa Sonia Albanese, professionista e zontiana esemplare.
Marjorie W. Lavin, Zonta District 2 Past Governor (2016-2018) Professor Emerita, Empire State College, State University of New York.
Now that Zonta International’s 2016-2018 biennium and my term as District 2 governor have come to a close, I am delighted to express my thanks to Doctor Sonia Albanese for her unfailing support as the liaison from the Zonta International Board. I enjoyed our collaboration and learned a great deal from her.
Despite the time difference between Italy and the eastern US and her demanding professional schedule, she was always accessible and responsive to my requests for assistance. When I brought a question or problem to her, she advised me based on her expertise and sound judgment. I also appreciated her prompt involvement of the Zonta officers, committee chairs and staff when their help was needed. Skype meetings gave an enjoyable personal dimension to our work together.
Many District 2 Zontians remember her participation as a highlight of the district conference in October 2017. She was an active participant throughout the conference and engaged personally with many of those in attendance. Her unflagging energy and deep commitment to the empowerment of women inspired all of us.
Her timely reports of international board meetings and advice to me helped me to interact effectively with the international president,n board and staff. Her feedback to me and to the district board was consistently constructive and
forward-looking. I believe the district officers and board for 2018-2020 got a good start on their biennium through her advice at the conference.
While her term on the Zonta International board has come to an end, she will continue to nurture and support the development of new leaders as a member of the international nominating committee. I know she will continue her efforts as an advocate for women and a human rights activist within and beyond Zonta.
I congratulate her on her award and send my best wishes for her continued success in her profession and her volunteer efforts.
Carlo De Pietro, Professore SUPSI Scuola Professionale della Svizzera Italiana Affiliate researcher CERGAS Bocconi già SDA Professor e Coordinatore dell’EMMAS Executive Master in Management delle Aziende Sanitarie e socioassistenziali.
Ho conosciuto la dottoressa Albanese nel 2014 a Milano, presso la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi. Ero coordinatore dell’EMMAS, principale programma di formazione continua che la SDA Bocconi offriva – e continua a offrire tuttora, con alcune modifiche – sul general management per il settore sanitario. Il programma era impegnativo. Richiedeva una frequenza di quattro o cinque giornate d’aula al mese a Milano e per oltre un anno, cui si aggiungevano alcune attività didattiche a distanza, la lettura dei principali ma-
teriali didattici di riferimento, alcune attività “extra-muros” quali l’approfondimento in piccolo gruppi di una particolare questione presso
un’azienda sanitaria e la proposizione di misure di miglioramento.
L’aula era formata da circa trenta persone provenienti da tutta Italia. Circa la metà aveva una formazione medica e l’altra metà era composta da personale amministrativo o di altre professioni sanitarie. L’età era compresa tra i 30 e i 60 anni, con un’alta prevalenza di quarantacinquantenni. In molti casi si trattava di persone che, cresciute in ruoli tecnici, volevano assumere responsabilità di gestione. Altri partecipanti avevano da poco assunto responsabilità manageriali e
cercavano un confronto con colleghi provenienti da altre aziende e altre funzioni. Alcuni partecipanti – meno numerosi dei precedenti – infine erano rimasti in ruoli tecnici ma sempre più esposti a sollecitazioni o vincoli manageriali e dunque partecipavano al programma per capire anche le logiche aziendali. Per accettarle con maggiore cognizione di causa, o forse anche per opporvisi con più efficacia. Appena conosciuta, collocai idealmente la dottoressa Albanese in quest’ultimo gruppo.
Il settore sanitario e gli ospedali sono difficili e stimolanti per le teorie e le prassi manageriali. La ragione è semplice: vi si svolgono numerosissime attività molto specialistiche che devono essere necessariamente svolte da professionisti specializzati, rispetto ai quali il management resterà sempre in una condizione di relativa debolezza informativa. Il management aziendale – che in altri settori si è sviluppato con radici nell’ingegneria della produzione o nella contabilità – in ambito sanitario deve dunque delegare ampie quote di attività e responsabilità gestionali agli stessi professionisti sanitari, che però nei loro percorsi universitari di base sono stati formati per svolgere attività eminentemente tecniche. In questo quadro, l’EMMAS rappresenta un tentativo di integrare le competenze tecnico-specialistiche con alcune competenze manageriali applicate al settore sanitario.
Da un lato le attività tecnico-specialistiche, dall’altro le attività di gestione aziendale, rimangono in larga misura mondi separati con propri linguaggi, propri riferimenti culturali e valoriali, propri obiettivi. Un “ponte” tra questi due mondi
nella tradizione sanitaria italiana è rappresentato dai medici “di organizzazione” che, pur avendo una formazione di base in medicina e chirurgia, hanno poi lasciato la clinica per occuparsi appunto di coordinare l’insieme delle attività tecnico-specialistiche, assicurando una visione unitaria interdisciplinare e verificando che quelle attività si svolgano in modo compatibile con risorse e
obiettivi definiti a livello di ospedale, di azienda o di sistema sanitario locale. Accanto ai medici di organizzazione, è fondamentale che partecipino a questo “ponte” e che abbiano competenze adeguate a farlo tutti gli altri professionisti – sanitari, tecnici e amministrativi – che vogliano o debbano assumere responsabilità di gestione.
In questo senso, per i docenti SDA Bocconi, le persone come la dottoressa Albanese rappresentano sinceramente uno stimolo e una scommessa. Le domande che come docenti ci facciamo sono sempre le stesse e riguardano sia noistessi sia le discipline economico-aziendali che proponiamo nel programma. Ce la faremo a convincere un super-tecnico – qual è ad esempio un cardiochirurgo pediatrico – delle ragioni del management aziendale? Riusciremo a legittimare un pensiero e una disciplina che si basano in buona parte sullo studio di casi e non possono certamente competere con la forza metodologica delle scienze sperimentali o dei trial clinici randomizzati? Saremo capaci di motivare la dottoressa Albanese e i suoi colleghi a seguirci per così tanti mesi di aula nonostante la nostra incapacità di offrire risposte univoche e certe ai quesiti posti, ma limitandoci a rispondere (quasi) sempre “dipende” e sfuggendo dunque ricette generalizzabili?
Ce la faremo infine a giustificare le ragioni stesse della politica e dei politici – nonché del consenso di cui essi vivono – che spesso fanno disperare gli operatori del settore sanitario italiano?
Non so cosa la dottoressa Albanese abbia risposto a queste domande in cuor suo. So però che è stata al gioco con curiosità e impegno per tutto il suo periodo “milanese”.Curiosità e impegno. Ascoltatrice attenta e sempre vigile, partecipe al dibattito misurando le parole e con interventi per lo più brevi, sempre disponibile con gli altri colleghi, spesso capace di fare sintesi tra elementi e posizioni apparentemente lontani tra loro, mai banale, spesso persino – e lo dico nell’accezione più positiva – sofisticata. Sofisticata nei contenuti, sofisticata nel modo di esporli.
Per noi docenti è stata certamente un riferimento su cui fare affidamento in aula per cercare un approfondimento, avere una testimonianza di valore. A volte semmai il suo era un punto di vista “rischioso” perché poteva scompaginare – a
onor del vero sempre con validi argomenti e proprio per questo in modo ancor più “rischioso”… – una tesi o un ragionamento che stava proponendo il docente. Ricordo in questo senso interventi e discussioni sull’equilibrio che aziende e sistema sanitario devono ricercare tra efficacia, equità ed efficienza, sul concreto funzionamentom dei piani di rientro, sulle competenze individuali e gli strumenti della loro certificazione.
La dottoressa Albanese ci ha accompagnato in quella edizione EMMAS con continui stimoli rispetto ai quali anche noi docenti non potevamo mai abbassare l’attenzione e che aggiungeva valore alla discussione in aula. Insomma uno di
quegli “studenti” che rendono sinceramente bello e stimolante il lavoro del “docente” nella formazione per adulti. Una di quelle persone conle quali è stato bello percorre insieme un po’ di strada e che ci auguriamo di ritrovare un giorno.
Buona continuazione, cara Sonia. È stato un vero piacere conoscerti e mi auguro che le nostre strade si ritrovino presto!
Si ringrazia la BPER, Banca di Lanciano
per il sostegno dato a questa manifestazione
del Frentano d’Oro, Edizione 2018.